Una grande festa in musica, un’esplosione di energia, grinta e sound al femminile che ha contagiato ed entusiasmato il pubblico presente alla straordinaria giornata conclusiva della XXI edizione di Festival d’autunno. La domenica è cominciata nel Complesso monumentale San Giovanni al mattino, con l’inedita proposta dell’aperitivo-concerto. Accompagnato dalla voce graffiante di Januaria Carito, il pubblico ha potuto brindare insieme all’ideatrice e direttrice artistica del Festival, Antonietta Santacroce, alla chiusura dell’edizione 2024, godendo di uno scenario mozzafiato, quello offerto dalla terrazza e dal chiostro del San Giovanni, oltre che della buona musica. Vincitrice dell’ultima edizione del talent targato Festival d’autunno, “Next Music Generation”, Januaria ha coinvolto con la sua consueta verve confermando ancora una volta e qualora ce ne fosse bisogno, uno spiccato talento che le permette di attraversare i generi, nelle versioni riarrangiate di brani famosi, ma anche in sue stesse canzoni, andando dritta al bersaglio. Brava, davvero. In serata, poi, la scena è stata tutta per Irene Grandi, che di fatto ha aperto a Catanzaro il suo nuovo tour “Fiera di me”, un omaggio ai suoi trent’anni di carriera. Sin dall’ingresso nel Teatro Politeama, si percepiva un’energia palpabile tra il pubblico, composto da fan di lunga data e nuovi ascoltatori, tutti uniti dalla voglia di festeggiare i trent’anni di carriera dell’artista: Irene ha aperto la serata con “Prima di partire”, e da quel momento in poi, il pubblico è stato catturato dalla sua voce potente e dalle sue interpretazioni emozionanti. Le luci soffuse, l’illuminazione scenica hanno creato un ambiente intimo e accogliente, contribuendo a rendere ancora più magica una serata meravigliosa. Ogni brano eseguito da Irene è stato accolto da applausi entusiasti e cori di sostegno, mentre il pubblico si lasciava trasportare dalle emozioni suscitate dalle sue canzoni. La scaletta è stata un viaggio attraverso i suoi successi, un mix perfetto di nostalgia e freschezza, che ha fatto vibrare ogni cuore presente. Brani come “Sconvolto così” e “Come non mi hai visto mai” hanno fatto esplodere in applausi il pubblico, mentre “Non resisto” ha fatto ballare tutti, creando un’atmosfera di pura euforia. “La cometa di Halley” ha portato un momento di dolce introspezione, dimostrando la versatilità di Irene come artista. Un momento clou della serata è stato il medley, dove Irene ha ripercorso alcuni dei suoi brani più iconici come “Per colpa del lupo”, “Buon compleanno” e “Un bagno in mare”. È stato un autentico viaggio nei ricordi, che ha fatto cantare a squarciagola tutti i presenti, uniti dalla gioia di riascoltare pezzi che hanno segnato generazioni, e che ha stupito tutti per una incursione improvvisa di Grandi in platea, sempre cantando ma anche abbracciando chi incontrava e concedendosi a baciamano d’altri tempi da parte del pubblico maschile. Non sono mancati i suoi brani più famosi come “La tua ragazza sempre” o ancora la canzone che l’ha portata sui palchi di tutta Italia insieme a Pino Daniele, “Se mi vuoi”, che lei ha ricordato con affetto. Durante “Bruci la città”, Irene ha presentato la sua band con un’energia contagiosa: Max Frignani alla chitarra, Piero Spitilli al basso elettrico, Fabrizio Morganti alla batteria, Marco Galeone alla batteria, Titta Nesti, corista e polistrumentista. Alle note del nuovo brano che dà il titolo al tour “Fiera di me”, il teatro è esploso in un’ovazione che sembrava non avere fine. È stata una dichiarazione di orgoglio e autenticità, un inno alla libertà di essere se stessi. Tre i bis: “Un motivo maledetto”, “Bum bum” e “Lasciala andare” hanno concluso un concerto che ha celebrato le emozioni e i sentimenti con una energia e un sound davvero coinvolgenti. Il direttore del Festival Antonietta Santacroce, a fine serata, ha voluto celebrare e premiare per i 30 anni di carriera una delle voci più potenti e iconiche della musica italiana conferendole il premio ideato per il Festival d’autunno dal maestro orafo Michele Affidato, raffigurante il “Cavatore” simbolo di Catanzaro: «È uno scavatore di emozioni», lo ha descritto Grandi. «Il mix di pop, rock, blues e jazz di Irene Grandi chiude perfettamente le “Connessioni” protagoniste del cartellone della XXI edizione di Festival d’autunno – ha affermato il direttore Santacroce – Artista poliedrica, Irene Grandi ha scelto Catanzaro per il suo nuovo tour che ripercorre la sua carriera attraverso diversi generi musicali, canzoni di successo, collaborazioni, ricerca musicale e un’energia unica. Ancora una volta ci ha regalato una serata indimenticabile: la sua voce potente e la sua presenza scenica la rendono un’interprete straordinaria, capace di emozionare il pubblico a ogni nota, così come è successo questa sera. Non poteva esserci modo migliore per chiudere questa edizione. Un grintoso “arrivederci” al prossimo anno».

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