Catanzaro,– In occasione della settimana mondiale per l’allattamento materno, dal 9 al 16 ottobre 2017, nella Struttura semplice dipartimentale “Tutela Donna e Infanzia” Distretto di Lamezia Terme, si sono svolti incontri aperti a neogenitori e alla comunità, finalizzati a promuovere i diritti delle donne in gravidanza e dopo il parto, migliorare le pratiche assistenziali rendendo i genitori protagonisti e sostenendoli a fare le migliori scelte per l’alimentazione e la cura dei loro bambini.
Il latte materno è l’alimento naturale per il bambino, unico e prezioso perché nutre in modo completo e protegge da numerose malattie e infezioni, che sono invece più frequenti in bambini allattati con formule artificiali. L’OMS, l’Unicef e le associazioni mediche di tutto il mondo raccomandano l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita, seguito da un allattamento complementare prolungato anche fino ai due anni ed oltre di vita del bambino.
Il sostegno della comunità è fondamentale perché l’allattamento, di per sé fisiologico, sia un successo per tutte le neomamme. Infatti le donne hanno spesso bisogno di incoraggiamento, appoggio morale e pratico soprattutto nelle prime settimane dopo il parto. Famigliari ed amici, se correttamente informati e motivati, possono influenzare le donne che allattano e contribuire a vivere il periodo dell’allattamento più serenamente.
L’incontro del 16 ottobre ha visto la partecipazione di numerose gravide con relativi compagni, genitori delle coppie, mamme con lattanti e il personale del Consultorio di Lamezia Terme. A introdurre l’incontro è stato il Direttore dell’unità operativa Tutela della Donna e dell’Infanzia di Lamezia Terme dott. Filippo Vescio, che ha sottolineato i benefici dell’allattamento al seno per la salute della madre e del bambino sia nell’immediato che nella vita futura. Studi scientifici, infatti, confermano che i bambini allattati esclusivamente al seno per i primi 6 mesi di vita sono più protetti da allergie, asma, dermatiti, diabete mellito e obesità e hanno un minor rischio di SIDS – sindrome della morte improvvisa del lattante. Per la mamma, l’allattamento al seno riduce il rischio di tumore alle ovaie, al seno, di osteoporosi e di malattie cardiovascolari. Il dott. Vescio ha, inoltre, precisato l’importanza della prevenzione nell’area materno-infantile e il ruolo fondamentale dei consultori nel percorso nascita anche dopo il parto, al rientro a casa, ovvero nella fase iniziale e più delicata dell’allattamento. I consultori garantiscono facilità e continuità di accesso, con una presa in carico globale delle gravide che riescono a stabilire con l’equipe un rapporto fiduciario protratto dalla fase prenatale al postpartum. Grazie a un intervento multidisciplinare qualificato si riescono a dare risposte più efficaci a dubbi inerenti gli eventi fisiologici neonatali e puerperali e soprattutto a costruire una sorta di “alleanza terapeutica”, preziosa anche per il successo dell’ allattamento al seno.
A seguire è intervenuta la dott.ssa Domenica Fera, Ostetrica del Consultorio di Lamezia Terme nonché referente dell’ASP CZ presso l’Osservatorio Regionale per l’Allattamento, che ha illustrato il programma regionale per la promozione dell’allattamento al seno con varie iniziative diffuse nel nostro territorio tra cui l’apertura di “baby pit stop”, ovvero di spazi accoglienti dedicati alla coppia mamma-bambino, che garantiscono la privacy necessaria per favorire l’allattamento al seno anche fuori casa. Ha inoltre sottolineato come per l’U.O Tutela della Donna e dell’Infanzia il sostegno all’allattamento sia prioritario, offerto con dedizione e a tempo pieno sia in consultorio che a domicilio delle donne nonché attraverso contatti telefonici per aiutare la nutrice praticamente in qualunque momento di difficoltà.
E’ seguita la proiezione di alcuni filmati per sottolineare l’importanza del “breastcrawl” ovvero del primo contatto pelle a pelle del neonato con il seno materno, subito dopo la nascita o appena possibile nel caso siano necessarie manovre o cure urgenti per la madre o il neonato, lasciando che la prima poppata abbia inizio spontaneamente. Per sottolineare l’importanza dell’integrazione ospedale-territorio nel sostegno all’allattamento, sono stati illustrati i “dieci passi per il successo dell’allattamento al seno” ed “i setti passi” per la comunità OMS/UNICEF, garantiti da tutti gli operatori del Dipartimento Materno Infantile. Nel corso dell’incontro alcune puerpere hanno voluto raccontare la loro personale esperienza di allattamento condividendo sentimenti, difficoltà e soluzioni e auspicando la crescita di ”gruppi alla pari” come fonte di sostegno per chi necessita di aiuto. Hanno partecipato all’incontro anche molte donne straniere che nella nostra comunità offrono modelli positivi per elevata percentuale e lunga durata dell’allattamento.
L’intervento della psicologa dott.ssa Brunilde Bertucci, nel rispetto e nell’accoglienza di alcune donne presenti che non hanno potuto per varie ragioni portare avanti l’allattamento al seno, ha evidenziato come l’allattamento al seno sia nutrimento completo per il bambino “materiale ed emozionale”. Sono stati chiamati in causa i papà, precisando come il sostegno fattivo dei padri sia di fondamentale aiuto per far funzionare bene il rapporto madre-bambino durante l’allattamento e anche per l’equilibrio della nuova famiglia. Durante la discussione, sono intervenute alcune mamme che hanno raccontato le loro esperienze di allattamento prolungato, condividendo punti di forza e di debolezza sperimentati nel tempo, testimoniando come sia possibile mediare l’impegno lavorativo con l’allattamento materno. Si è anche precisato che l’allattamento protratto, contrariamente a quanto comunemente si pensa, non comporta svantaggi né per la madre né per il bimbo, né da un punto di vista psicologico né da un punto di vista fisiologico. La dott.ssa Bertucci ha chiarito come debba essere la coppia madre-bimbo a decidere quando interrompere l’allattamento al seno e che in ogni caso lo svezzamento debba avvenire gradatamente.
La settimana si è conclusa con un invito rivolto ai genitori con lattanti e puntava a sensibilizzare le donne e la comunità a prolungare l’allattamento al seno oltre il sesto mese di vita. Tassi ridotti ed interruzione precoce dell’allattamento al seno hanno importanti conseguenze sanitarie e sociali negative per donne e bambini, ma anche per la collettività e l’ambiente, in quanto associati a una maggiore spesa sanitaria e ad aumento di diseguaglianze. Peraltro, i dati epidemiologici italiani mostrano una precoce sospensione dell’allattamento soprattutto nelle regioni del sud. E’ stato chiarito il dubbio di molte mamme che il latte materno possa non essere più adeguato dopo i primi mesi, sottolineando come invece il latte cambi il suo profilo nutrizionale man mano che il bambino cresce. Pertanto, anche dopo il sesto mese il latte materno continua a rappresentare una componente importante dell’alimentazione complementare del bambino perché assicura oltre che buona nutrizione, protezione dalle malattie e fonte di affetto

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