La storia di un fuorilegge tra ribellione e giustizia sociale nella Calabria del XIX secolo  

Giovanni Sestito, noto scrittore e poeta di Chiaravalle Centrale, ha appena pubblicato un nuovo libro intitolato “Il terrore della Calabria: la leggenda di Bruno Grillo”. Attraverso un attento studio della storia locale, Sestito ripercorre le gesta del famigerato bandito Bruno Grillo, una figura complessa e controversa che ha segnato la Calabria del XIX secolo. Nel cuore della regione, tra montagne impervie e villaggi remoti, la leggenda di Bruno Grillo è ancora viva. Nato nel 1789 in un piccolo borgo in provincia di Catanzaro, Bruno cresce in condizioni di estrema povertà, sviluppando presto un carattere ribelle. La sua trasformazione in fuorilegge inizia nel 1814, quando, per vendicare un’ingiustizia subita dal suo padrone, Don Nicola, lo uccide brutalmente. Da quel momento, la sua vita cambia radicalmente. Tra il 1814 e il 1819, Bruno e la sua banda seminano il terrore nelle campagne calabresi, perpetrando rapine, omicidi e incendi. Ma la figura di Bruno Grillo non è solo quella di un criminale. Per molti contadini, oppressi dai proprietari terrieri, egli diventa un simbolo di ribellione contro le ingiustizie sociali. Le autorità locali, sotto la guida del presidente della provincia di Catanzaro, De Luca, lanciano una caccia all’uomo senza tregua per catturare Bruno e porre fine alle sue scorribande. La determinazione di De Luca rappresenta il tentativo del potere costituito di mantenere l’ordine e reprimere qualsiasi forma di ribellione. Il racconto di Sestito dipinge Bruno Grillo come un personaggio dalle molte sfaccettature: da un lato un fuorilegge violento e spietato, dall’altro un vendicatore popolare delle ingiustizie sociali. La sua storia, ambientata tra luoghi come Serra San Bruno, Cardinale, Torre di Ruggiero, Vallefiorita, Stalettì e Squillace, attraversa non solo territori ma anche le complesse dinamiche tra oppressori e oppressi. “Il terrore della Calabria” offre una finestra su un’epoca di grandi difficoltà, riflettendo sulle condizioni sociali e umane di una regione segnata da povertà e sfruttamento. La figura di Bruno Grillo, con le sue contraddizioni, continua a suscitare fascino e riflessione, simbolo di una lotta senza tempo per la dignità e la giustizia.

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