Il principe Fulco Ruffo di Calabria, accompagnato dall’amico e conduttore televisivo Massimo Brescia, è stato ospite per una sera della città di Squillace. Discendente di Giovanna Ruffo di Calabria, moglie del secondo conte di Squillace Goffredo Marzano (siamo nel XIV secolo), per il principe Fulco si tratta di un ritorno alle origini. Giovanna, detta Giovannella, come ricordava il compianto Guido Rhodio, era molto bella. «Penso alle bellissime donne feudatarie – scriveva Rhodio – che si sono susseguite nel castello di Squillace, che non guerreggiavano come i mariti, ma portavano un tocco di letizia e di bontà tra la popolazione disperata. Giovannella fu cantata da Giovanni Boccaccio perché bella come una dea, ne “L’amorosa visione”». Prima tappa della visita è stata al castello medievale, dove il nobiluomo è rimasto incantato per la bellezza dei luoghi e dove si è molto soffermato nella sala degli stemmi nobiliari, in cui sono contenuti anche quelli del suo casato, i Marzano-Ruffo, e nella sala dei guerrieri dove ha ascoltato con interesse la storia legata ai due scheletri. Si è poi complimentato con la società che gestisce il castello, perché il monumento è tenuto molto bene. Fulco Ruffo è il primogenito del principe Fabrizio, fratello di Paola, che è stata regina del Belgio, avendo ella sposato Alberto II, il quale ha poi abdicato in favore del figlio Filippo. Suo nonno, di cui porta il nome, è stato un eroe della prima guerra mondiale. Fulco è giornalista e scrittore e nella sua biografia è iscritta anche la partecipazione alla terza edizione de L’Isola dei Famosi, la nota trasmissione di Rai2. Il principe, oltre che il castello, a Squillace ha voluto visitare in notturna anche il centro storico e la cattedrale. Proprio qui si è disteso a piedi nudi sul sagrato per suggellare ancor di più la sua appartenenza a questo storico territorio. Ad accompagnare nel suo tour il principe, vi erano il vicesindaco di Squillace Tommaso Cristofaro e il consigliere comunale Claudio Panaia, che hanno omaggiato il principe con un piatto in ceramica graffita, accompagnando il dono con notizie sulla tecnica della lavorazione ceramica artistica e tradizionale squillacese. La serata si è conclusa con una cena a base di prodotti tipici locali  alla “Taverna di Pepe “.  Il principe ne è rimasto molto entusiasta gustando con ammirazione le varie prelibatezze e promettendo di ritornare per una visita ancora più approfondita.
Carmela Commodaro

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