Si è aperta martedì 23 luglio, nel castello normanno di Squillace, la rassegna “Alla Corte dei Borgia”, che giunta alla quinta edizione proporrà anche questa estate una serie di appuntamenti culturali molto interessanti. Primo appuntamento, la presentazione (la seconda dopo quella avvenuta il 25 giugno a Catanzaro) del libro “La vita di Cassiodoro”, traduzione del testo del 1694 di Denis de Sainte-Marthe, opera inedita in lingua italiana. È questa una iniziativa di grande prestigio culturale voluta da “Italia Nostra” Catanzaro, con Globus Edizioni, l’Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria con sede a Squillace, l’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, l’Università Magna Grecia e altri enti. L’opera, tradotta dall’originale francese da Antonio Coltellaro e pubblicata da Globus Edizioni, rappresenta un contributo essenziale per la conoscenza di Cassiodoro, figura di spicco tra il V e il VI secolo, illustre politico, letterato, storico e religioso. Cassiodoro, nato e morto a Squillace, servì quattro sovrani goti, Teodorico, Atalarico, Teodato e Vitige, cercando di integrare le culture romana e gotica. Ritiratosi in Calabria, Cassiodoro fondò il monastero di Vivarium, considerato il primo esempio di centro universitario in Europa per la sua peculiare attenzione allo studio e alla trascrizione della tradizione culturale dell’epoca. Morì tra il 570 e il 583, lasciando un patrimonio culturale vastissimo e un esempio di tolleranza e organizzazione culturale. “La Vita di Cassiodoro” è suddivisa in quattro parti: esplora la gioventù di Cassiodoro, il contesto storico dei Goti, la fondazione dei monasteri cassiodorei e le sue opere principali, comprese le sue massime morali, politiche e filosofiche. L’incontro di martedì, moderato dalla giornalista Carmela Commodaro, è stato aperto dal saluto di Fabio Lagonia, editore di Globus Edizioni. I saluti istituzionali dell’amministrazione comunale sono stati portati dal sindaco Enzo Zofrea, il quale ha indicato in Cassiodoro una fonte di ispirazione per tutti. La dottoressa Elena Bova, presidente della sezione di Catanzaro di Italia Nostra, dopo aver messo in risalto l’impegno della sua associazione per la valorizzazione storico-culturale del territorio, ha sottolineato che dal libro viene fuori la figura di Cassiodoro a tutto tondo. Nel vivo dell’incontro culturale di presentazione del libro si è entrati con l’intervento della dottoressa Chiara Raimondo, archeologa e presidente dell’Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria, la quale ha parlato delle numerose attività di ricerca svolte sul territorio dei cosiddetti “luoghi cassiodorei”, invitando tutti a superare i campanilismi e invocando sinergia tra gli enti locali. «Cassiodoro – ha poi detto -ci ha lasciato scritto straordinari, messaggi di conservazione e trasmissione del sapere, non solo cristiano, ma universale. Al termine, Raimondo ha lanciato un appello alle istituzioni, perché «questi luoghi meritano maggiore attenzione». Infine, don Maurizio Franconiere, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e direttore del Museo diocesano di Catanzaro e di Squillace, accompagnando il suo intervento con la proiezione di slides minuziosamente documentate alle quali ha collaborato la professoressa Daniela Garofalo, ha spiegato che «non è un caso che l’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, attenta alla valorizzazione di Cassiodoro e all’esistenza del culto, abbia avviato il processo di beatificazione e canonizzazione nel 2020 concluso nella fase diocesana nel 2021. Così come l’ufficio dei Beni culturali ecclesiastici ha organizzato come progetto Mab due eventi nel 2023 “Vivarium e i suoi scriptoria: scrigno di cultura, convivialità e fede” e di ultima presentazione “Frammenti di devozione. Testimonianze di pellegrinaggio nell’antica diocesi di Scolacium” e una convenzione con il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, approfondendo attività di ricerca già avviate nel tempo». L’intervento di don Franconiere ha avuto un duplice scopo: «evidenziare le attestazioni riconducibili alla condizione di beatus vir di Cassiodoro, come appare anche nel libro III capitolo VI del volume presentato, e attraverso un’accurata ricerca archivistica si è rilevato come la sua figura sia legata alla venerazione e ad un contesto liturgico almeno fino a quando sull’aspetto della santità prevale quello di politico e studioso laico per poi cadere nell’oblio; e la produzione iconografica, il programma figurativo preso in esame, analizzando alcune figure presenti in manoscritti e riproduzioni musive, rappresenta Cassiodoro in ruoli e modi diversi da far presupporre che, sebbene la fonte sia unica, le immagini si sviluppano in modo autonomo e non esistono elementi definiti che caratterizzano il “personaggio Cassiodoro”, dal punto di vista somatico». Don Franconiere ha mostrato immagini che sono la testimonianza di come è mantenuta viva, almeno per un certo periodo di tempo, la memoria del fondatore del Vivarium, del quale Paolo Diacono, storico longobardo e benedettino, disse: Cassiodoro splendette sia nella scienza umana che in quella divina.
Carmela Commodaro

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