Catanzaro,  – Nel settore dell’istruzione e della formazione la Calabria presenta luci e ombre. E’ quanto emerge dalla delibera con la quale la Giunta regionale ha approvato il Piano per il diritto allo studio per l’anno scolastico 2018-2018. Il provvedimento, varato su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione, Maria Francesca Corigliano, contiene una relazione che effettua un’analisi della situazione calabrese, dalla quale risultano aspetti positivi e negativi del mondo scolastico. In primo luogo, si legge, in Calabria si registrano “tassi di scolarizzazione secondaria complessivamente migliori, sia di quelli nazionali, sia di quelli delle altre regioni convergenza, accompagnati pero da bassi livelli di competenze acquisite in lettura e matematica; le indagini Invalsi evidenziano per la Calabria una piu alta percentuale di studenti con scarse competenze in lettura e in matematica”.
Nella relazione allegata al Piano per il diritto allo studio della regione si rileva poi “un buon risultato nella lotta all’abbandono scolastico (percentuale della popolazione fra 18 e 24 anni con la licenza media che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attivita formative superiori ai 2 anni) che, nel 2014, in Calabria e risultato, con il 16,9%, in tendenziale diminuzione nel corso dell’ultimo quinquennio (nel 2008 si attestava al 18,7%), in media con quello nazionale e nettamente migliore rispetto a quello delle regioni Convergenza, dove il tasso di abbandono e pari al 21,5% della popolazione”. Tra le note meno positive, si riscontra, e’ scritto ancora nella relazione, “un basso livello di istruzione terziaria: la percentuale di popolazione che, nel 2011, ha conseguito un titolo di studio universitario e post-diploma di formazione in Calabria e del 17,2% e che, sebbene al di sopra del resto delle regioni in ritardo di sviluppo, risulta al di sotto di 3,1 punti percentuali rispetto alla media italiana e ancora lontano dal target Europeo previsto per l’Italia, pari al 26 -27%”. Infine – e’ riportato nella relazione – emerge “un tasso di popolazione adulta che partecipa a iniziative di istruzione e di formazione in linea con quello nazionale (5,5%), anche se ancora lontano dal target di Europa 2020 (12.5%)”.
Il documento contenuto nella delibera sul Piano per il diritto allo studio della Regione conclude osservando che “le politiche sull’istruzione attivate sono state essenzialmente finalizzate alla riduzione dell’abbandono scolastico e al rafforzamento delle competenze chiave: le azioni di contrasto alla dispersione scolastica si sono dimostrate sufficientemente efficaci, ma sulle competenze di base (lettura e matematica) sono necessari ulteriori interventi finalizzati a migliorarne il livello”. (AGI)

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