Sono state trovate le mura di un antico edificio in località Batia di Amaroni. Il ritrovamento, di cui ha dato notizia il professore Lorenzo Satanassi, presidente della sede locale di Archeoclub d’Italia Aps “Valle dell’ Alesi-Majurizzuni”, potrebbe ricollegarsi all’antica abbazia di San Nicola delle Magliole, dell’ordine di San Basilio, dove trascorse gli ultimi anni di vita San Luca di Melicuccà, morto presumibilmente ad Amaroni nel 1114. Satanassi afferma che si tratta di un ritrovamento causale e che le mura sono state portate alla luce dal proprietario del terreno a seguito di pulizia dalle erbacce in vista della visita del Club Alpino Italiano per l’inserimento di Amaroni nel cosiddetto Cammino Basiliano. Il proprietario del terreno, nel ritrovare le mura, ha provveduto a contattare la sede locale di Archeoclub la quale ne ha immediatamente informato la Soprintendenza archeologica per le province di Catanzaro e Crotone ed il sindaco di Amaroni, allegando documentazione fotografica e documentaria. «È indubbiamente una scoperta molto importante – sottolinea Satanassi – che contribuisce a fare ancora una volta conoscere Amaroni e la sua storia ad un pubblico sempre più vasto e si spera che con il tempo questo ritrovamento possa contribuire allo sviluppo del turismo nel piccolo comune calabrese. L’abbazia è stata fondata nella seconda metà dell’anno 1000 ed è citata anche in un diploma del 1092 redatto da Ruggero il Normanno, con il quale ne fa dono a San Luca di Melicuccà, vescovo di Isola Capo Rizzuto, che visse e morì ad Amaroni dove operò diversi miracoli tra cui quello del monaco di Placa. Si narra, infatti, che un monaco del vicino monastero della Santa Madre di Dio, ubicato in contrada Pratora di Vallefiorita, essendo da tempo ammalato, si recò sulla tomba di San Luca nella chiesa di San Nicola delle Magliole, da cui prende il nome tutta l’ abbazia e situata nell’altura a tutt’oggi coltivata sopra l’abbazia in contrada San Nicola il Vecchio, nel luogo dove si trova l’abitato di Amaroni, e qui si addormentò: in sogno gli apparve il Santo e gli chiese “Vuoi che ti guarisca con la potenza del mio Cristo? Il monaco gli disse di sì ed il Santo gli disse di ritornare nel suo monastero e raccontare quanto gli era accaduto. Il monaco rraccontò tutto ai suoi confratelli, i quali restarono meravigliati nel vederlo guarito. Altro miracolo avvenne il giorno della morte di San Luca di Melicuccà. Si narra, infatti, che monaci videro scendere dal cielo una colonna di fuoco a forma di pastorale e fermarsi sulla porta della chiesa di San Nicola delle Magliole, fatta costruire dal Santo, a testimonianza della santità di Luca di Melicuccà e a conferma che egli era vescovo. Altri miracoli sono avvenuti sulla sua tomba e sono stati riportati nella biografia del Santo». Come affermato da Satanassi, attualmente non si sa dove siano le reliquie di san Luca da Melicuccà, ma lo studioso Mario Truglia afferma che si troverebbero sotto l’attuale piazza Matteotti di Amaroni. «L’ unica certezza – conclude il presidente dell’Archeoclub amaronese – è la presenza del Santo in Amaroni data da fonti storiche ed il ritrovamento delle mura conferma quanto è riportato nelle fonti storiche e cioè la presenza del rito bizantino in Amaroni». Satanassi ha reso noto anche che l’ associazione è adesso in attesa della risposta della Soprintendenza per i beni archeologici alla quale è stato richiesto un sopralluogo per valutare lo stato delle mura e decidere gli interventi di tutela e salvaguardia dei reperti venuti alla luce.
Carmela Commodaro

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