“Conoscere e comunicare la transizione energetica. Le rinnovabili come vettore di crescita del territorio” è stato il tema del convegno organizzato dalla Rwe Renewables Italia che si è tenuto a Squillace Lido nell’ambito della tre giorni “RinnovaMente Days – Crescere con energia!” che si concluderà domenica. Si tratta di momenti di incontri, attività formative e divulgative organizzate da Rwe per la comunità locale con lo scopo di sostenere lo sviluppo delle rinnovabili attraverso un confronto diretto con il territorio. Il dibattito del convegno è stato moderato dal giornalista e massmediologo Klaus Davi, il quale ha subito evidenziato che la Rwe è un operatore serio, presente il 30 Paesi nel mondo, con 20 mila dipendenti. «Tra quest’anno e il 20230 – ha aggiunto – investirà 55 miliardi di euro nel settore. Intanto, ha avviato un tour in Italia per dialogare con le comunità, con i giovani e con le amministrazioni locali». Ad avviare la serie degli interventi è stato Paolo Raia, country chair della Rwe Renewables Italia. «Siamo presenti in Italia – ha detto con 500 megawatt di capacità istallata, di cui il 30% in Calabria. Siamo convinti che la transizione energetica legata alla transizione culturale è cruciale per lo sviluppo. Gli studi svolti rilevano che si parla ancora poco delle rinnovabili e i cittadini sono poco interessati, salvo poi quando per diverse cause aumenta il costo delle bollette. In questo caso c’è un picco di attenzione verso le rinnovabili». Raia ha poi evidenziato che la Rwe mira al raddoppio della capacità in esercizio in Italia entro il 2030. «Vogliamo massimizzare – ha aggiunto – l’utilizzo di personale locale, creare ricadute locali dirette, coinvolgere le aziende del luogo. Insomma un occhio importante all’occupazione e al turismo». Rwe Renewables Italia è tra i maggiori produttori di energia rinnovabile in Italia. Il gruppo opera nel settore dell’eolico onshore, offshore, fotovoltaico e sistemi di accumulo su tutto il territorio nazionale, occupandosi sia dello sviluppo di nuove iniziative che della gestione di impianti in esercizio. L’ambizione è incrementare l’uso di energia da fonti rinnovabili in Italia tramite l’introduzione di tecnologie innovative capaci di misurarsi con le sfide attuali relative alla sicurezza e accessibilità dell’energia e il cambiamento climatico. Il saluto istituzionale è stato portato dall’assessore al turismo e alla programmazione del Comune di Squillace Franco Caccia, che ha evidenziato come la transizione ecologica ed energetica sia un obiettivo internazionale. «È un argomento – ha affermato – da affrontare e conoscere; quindi, apprezziamo questi momenti di informazione, sensibilizzazione e partecipazione. Anche il nostro Comune nel suo piccolo fa opera di informazione nel settore dell’ambiente». Anche Luigi Di Marco, dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, ha affermato che «non ci sarà transizione ecologica senza transizione culturale». «Il vento – ha rilevato – ha un valore ambientale, economico e sociale. L’energia eolica è anche nelle nostre tradizioni. E poi, è meglio avere un futuro verde con le pale eoliche o uno scenario desertificato? Riguardo alle emissioni, bassissima è l’incidenza». Daniele Menniti, docente di Sistemi elettrici per l’energia all’Università della Calabria, ha reso noto che «Squillace è un precursore, poiché tra i fondatori del Consorzio regionale per l’energia e la tutela ambientale c’era il compianto politico squillacese Guido Rhodio». Partendo dai dati sulla crescita demografica mondiale e sui danni ambientali fatti nel corso degli anni in cui è stato bruciato molto carbone, il professor Menniti ha detto che ancora molto si produce con il gas e quindi con emissioni climalteranti. Su legalità e ambiente si è soffermato il colonnello Giovanni Misceo, comandante dei Carabinieri forestali della Calabria, che ha puntato l’attenzione sulla conoscenza delle norme che tutelano il territorio ed ha parlato della mission e delle attività della sua struttura. Simone Togni, presidente Anev, l’associazione nazionale energia del vento e di protezione ambientale che raggruppa aziende operanti nel settore eolico, ha detto che «la politica europea spinge verso le rinnovabili e le nuove tecnologie, puntando allo sviluppo industriale, all’occupazione e all’indipendenza energetica. Più rinnovabili facciamo meno energia fossile ci sarà; e le rinnovabili sono anche meno costose». In conclusione, la professoressa Valeria Francesca Vescio dell’istituto d’istruzione superiore E. Majorana, che comprende anche il liceo artistico di Squillace, ha illustrato a grandi linee il progetto in atto nella sua sciola con la collaborazione della Rwe. In concomitanza con l’iniziativa della Rwe, svoltasi al Sunbeach, il coordinamento regionale “Controvento”, composto da comitati che si battono contro l’eolico e il fotovoltaico stragista, ha indetto un momento di informazione, colore, canti e balli. Lo slogan scelto per questa ed altre giornate di informazione sull’argomento è “Noi non ci venderemo per un piatto di lenticchie!”. In pratica, un nutrito gruppo di associazioni sostenuto da intellettuali, artisti, soggetti economici, uomini e donne delle istituzioni ha ritenuto necessario esprimere sofferenza e al contempo proposte concrete per avviare una stagione politica orientata al recupero della qualità ambientale e della serenità sociale in Calabria, opponendosi, come si legge in una nota, «all’avanzata dell’eolico e del fotovoltaico stragisti, agli impianti di produzione di energia rinnovabile sostitutivi di boschi, terreni agricoli, suolo naturale e mare». Secondo i manifestanti, «si sta perpetrando una vera e propria colonizzazione energetica a danno delle comunità rurali più deboli con la complicità di leggi ingiuste che consentono l’esproprio di terre private a favore di società private per generare energia privata da vendere sui mercati privati».
Carmela Commodaro