Il Governo Meloni sta di fatto preparando due riforme Costituzionali che vanno a modificare totalmente l’assetto della seconda parte della Costituzione.
Una è la questione relativa all’elezione diretta del Primo Ministro, che realizza di fatto una limitazione delle prerogative del Capo dello Stato, che non potrà più nominare il capo del Consiglio dei Ministri. Ma soprattutto questa figura legittimata da un voto popolare diretto non sarà più vincolata come ora alla centralità del voto Parlamentare, che gli concede la fiducia. Quindi il Potere di scioglimento del Presidente della Repubblica delle Camere viene di fatto sostituito da un Potere di investitura attribuito al Primo Ministro eletto direttamente. L’altra riforma costituzionale in questa schizofrenia di proposte non armoniche e irrazionali prevede le separazioni delle carriere tra Giudice e Magistrato con la costituzione di due organi di auto governo, uno dei Giudici e l’altro dei Magistrati inquirenti. Il Presidente della Repubblica oggi presiede il Consiglio Superiore della Magistratura, in caso passasse questa riforma, il Capo dello Stato, quale dei due organi di auto governo dovrebbe presiedere? Di fatto c’è una grande confusione considerando che la Magistratura ordinaria e quella contabile e amministrativa nominano anche i 5 giudici della Corte Costituzionale, con la separazione delle carriere, chi dovrà procedere a queste nomine, i giudici delle Supreme Corti o i Magistrati delle stesse? Insomma un sistema armonico concepito in modo che ci sia un funzionamento razionale delle Istituzioni, viene stravolto solo per realizzare accordi politici di bassa lega, che di fatto pongono l’ordinamento della Repubblica in una confusione già caratterizzata da altre modifiche come quella del Titolo V della Costituzione, che poi sta portando ad una accentuazione delle prerogative delle Regioni con una confusione di attribuzioni tra materie di potestà legislativa ripartita e concorrente, che ingolferanno ancora di più i lavori della Corte Costituzionale. Ogni legislatura ha la sfacciataggine di volersi caratterizzare come una legislatura costituente, non seguendo la via maestra dell’elezione con sistema proporzionale di un Assemblea Costituente, che è l’unico percorso se si vuole modificare la Carta Costituzionale e in modo che la Costituzione modificata possa avere una sua organicità e armonia.
Felice Caristo