Domenica e Lunedi comincia il primo appuntamento elettorale di una serie di scadenze che ci condurranno all’elezioni Europee e Amministrative del 8 e 9 giugno. La situazione che si presenta in Sardegna, prima Regione dove si consumerà un appuntamento elettorale, è molto frammentata e può rappresentare un laboratorio di cambiamento anche in prospettiva del quadro politico Nazionale. Innanzitutto, si è consumata in Sardegna una frattura nel centrodestra; il Presidente uscente Christian Solinas del Partito di Salvini a causa anche delle note vicende giudiziarie non viene ricandidato e viene sostituito da un candidato di Fratelli di Italia Paolo Truzzu, Sindaco di Cagliari, voluto direttamente dalla Meloni. Nel centrosinistra l’alleanza Partito Democratico – Movimento 5 Stelle riesce a trovare una sintesi intorno alla figura di Alessandra Todde, ma come succede spesso a sinistra, uno dei fondatori del Partito Democratico Renato Soru presenta la sua candidatura rischiando di compromettere un risultato che poteva essere vincente per le opposizioni. In prospettiva a marzo si svolgeranno le elezioni Regionali in Abruzzo dove il centrosinistra allargato anche al movimento di Azione e di Italia Viva candiderà alla Presidenza della Regione Abruzzo l’ex Rettore dell’Università di Teramo Luciano D’amico. Le elezioni Regionali inevitabilmente spingono le forze politiche che fanno parte di uno schieramento omogeneo ad aggregarsi. Stesso tipo di ragionamento viene fatto per le elezioni Amministrative ovviamente in comuni con più di 15.000 abitanti. La tipologia di voto con un sistema elettorale proporzionale qual è quello con cui si vota alle elezioni Europee porta le forze politiche anche della stessa coalizione a disgregarsi; quindi, quello che molto spesso si unisce alle Regionali o alle Amministrative, tante volte si divide alle Europee dove aldilà dello schieramento tutte le forze politiche sono in competizione l’una contro le altre. Il 2024 è un anno decisivo per cominciare ad individuare quale sia la prospettiva di organizzazione di ogni forza politica, con sullo sfondo la preparazione di tante battaglie politiche ed istituzionali come quella relativa a due modifiche sostanziali dell’assetto istituzionale: una il regionalismo differenziato, l’altra l’elezione diretta del Primo Ministro. Tutto questo in un quadro politico fortemente innestabile. I temi dei prossimi mesi inevitabilmente consolideranno alleanze e prospettive.

Felice Caristo

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