“Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana” è stato il tema di un incontro con gli operatori pastorali delle parrocchie e con i giornalisti che si è svolto a Squillace, nel Seminario vescovile, il 24 gennaio, nel giorno della festa di San Francesco di Sales. In occasione della ricorrenza del patrono dei giornalisti, infatti, l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali di Catanzaro-Squillace ha organizzato l’incontro formativo sul tema del messaggio del Papa per la 58.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà nel prossimo mese di maggio. Un tema che sta molto a cuore alla Chiesa, come ha specificato Mario Arcuri, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi e del periodico “Comunità Nuova”, che ha introdotto l’incontro. Don Nicola Rotundo, dottore in Teologia morale, ha dato alcuni cenni sulla nascita e sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale, sottolineando che la Chiesa se ne interessa perché nel corso degli anni è stata toccata anche l’etica e la bioetica, fino alle infinite applicazioni di oggi. «L’intelligenza artificiale – ha aggiunto – non si potrà sostituire all’uomo. Per questo occorre porre dei limiti, accompagnando lo sviluppo dell’IA non sganciandolo dalla sapienza». Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, dal canto suo, ha rimarcato che l’intelligenza artificiale non potrà mai arrivare ad avere caratteristiche che ha l’uomo. «Ciascuno di noi – ha puntualizzato – è un unicum e le nostre decisioni non hanno niente a che vedere con gli input di cui invece è stata dotata la macchina dall’uomo. Molto, comunque, potrà fare di positivo l’IA se sarà utilizzata in modo positivo. Produrrà sicuramente una perdita di posti di lavoro, anche nel settore dell’informazione, ma non si potrà sostituire al giornalismo, che dovrà quindi imparare a fare meglio per evitare questo. È necessaria anche una regolamentazione a livello mondiale».
Durante l’incontro il delegato regionale della Fisc Calabria-Basilicata don Enzo Gabrieli ha consegnato a monsignor Raffaele Facciolo, già vicario generale dell’arcidiocesi, un attestato di riconoscimento della Federazione italiana stampa cattolica per la sua longeva e qualificata esperienza di direttore del periodico “Comunità Nuova” e per i suoi edificanti editoriali che hanno lasciato il segno. Don Gabrieli, intervenendo sul tema, ha poi detto che l’intelligenza artificiale potrà “mangiare” l’uomo o una sua parte se l’uomo derogherà alla sua responsabilità. «Il futuro dell’informazione, inoltre – ha aggiunto – si gioca sulla presenza del giornalista che garantisce che le notizie non sono fake». L’incontro è stato concluso dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace monsignor Claudio Maniago, il quale ha subito affermato che quella della comunicazione è una professione importante che si basa sulla testimonianza dell’uomo. «Sull’intelligenza artificiale – ha rimarcato – il Papa è già intervenuto due volte dall’inizio dell’anno, invitando a non avere paura ed esortando tutti ad abitare queste nuove dimensioni alla luce del Vangelo. Se rimane al centro l’uomo, nessuna IA si sostituirà all’uomo. Abbiamo bisogno di una comunicazione sana, vera e di cui ci si possa fidare. L’importante è mettere la persona al centro».
Carmela Commodaro