Per chi suona la campana, dopo la magra figura dell’Italia che conquista 18 voti su 182 delegati per la scelta di organizzare una manifestazione di grande blasone internazionale nella Capitale d’ Italia come Expo 2030, che viene conquistata da Riad  Capitale dell’Arabia Saudita. La maggioranza che sostiene il Governo Meloni che enfatizza il ritrovato rispetto dell’Italia sullo scenario europeo e internazionale non viene votata neanche dall’Albania e dalla Tunisia due Stati con cui il Premier Giorgia Meloni chiude accordi e tiene Rapporti addirittura bai passando anche la discussione parlamentare, salvo poi non avere nessuna considerazione quando si deve esprimere un minimo di riconoscimento al nostro Paese. La destra Meloniana come quella mussoliniana, ha naturalmente mire un tempo colonialiste oggi di leadership sullo scenario internazionale senza di fatto determinare neanche il rispetto della sua Capitale città simbolo della cristianità, non riuscendo a difendere neanche la retorica tipica della destra del Dio, Patria e famiglia. Il  rischio di ogni deriva plebiscitaria è quello che la finzione abbia la meglio sulla realtà e che la propaganda sovrasti le difficoltà vissute dagli italiani nella quotidianità. D’altronde i dati sull’aumento della povertà assoluta sono sotto gli occhi di tutti, ma almeno ci potevamo consolare con il protagonismo dell’Italia nel mondo, salvo poi accorgersi che il mondo che conta oggi non è più in Europa, ma questa è un’altra questione.

Felice Caristo

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