I consiglieri comunali di opposizione del gruppo “Tuttinsieme per Squillace” Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea hanno scritto al sindaco Pasquale Muccari proponendo di intitolare la sala consiliare del municipio alla memoria di Guido Rhodio, il presidente emerito della Regione Calabria, più volte sindaco di Squillace, scomparso lo scorso giovedì. Ieri si sono svolti i funerali di Rhodio e un momento istituzionale nella stessa sala consiliare del Comune che ora si propone di intitolare a lui. Qui hanno avuto luogo alcuni discorsi che hanno ricordato la figura del noto politico squillacese, da parte di Franco Cimino, Leopoldo Chieffallo, del nipote di Rhodio Ruggero Mauro, che ha parlato a nome della famiglia, e del sindaco Muccari. Il primo cittadino squillacese lo ha definito «punto riferimento e guida, bandiera e orgoglio nostro». «La sua stella – ha aggiunto Muccari – ha brillato per cultura, esperienza, dottrina e non si spegnerà mai. Noi saremo eredi di quanto ha seminato, cammineremo nel solco che ha tracciato, ci ispireremo soprattutto al suo amore per la comunità, al suo impegno quotidiano, ai suoi sacrifici. Pregheremo Iddio di poter produrre ancora i frutti che lui ha prodotto, perché qui a Squillace e non solo tutto gli dobbiamo. Emancipazione, progresso, risultati brillanti, riscatto per intere categorie sociali. Ringrazio a nome della città tutti coloro che hanno espresso con il commiato sentimenti sinceri , unanimi, riconoscendo all’on. Rhodio la sua statura morale, la forza dell’uomo, la sua prestigiosa attività politica al servizio della nostra comunità ma soprattutto dei territori, in anni difficili, di scontro, ma anche di confronto tra le anime nobili degli schieramenti, dei partiti, delle associazioni. Il mondo laico, il mondo socialista, il mondo democristiano: lui è stato la sintesi che lo ha portato alla guida di un governo regionale quasi rivoluzionario, forte della sua esperienza amministrativa maturata nel nostro ente fino al 1975 e poi per dieci anni alla Provincia di Catanzaro». Secondo Muccari, Rhodio «ha promosso la politica delle autonomie ad ogni livello, rappresentando anche il regionalismo a livello europeo. Forte anche il suo impegno nel costruire la rete dell’assistenza sanitaria in epoca di riforma (1978), gli ospedali che lui ha fatto nascere, le guardie mediche, i consultori e la medicina di base, il decentramento dei servizi e dei presidi; tutti temi che oggi, in un momento i crisi ritornano al centro delle riflessioni e dei dibattiti. Non posso esimermi di ricordare tra i tanti ruoli che lui ha ricoperto quello di docente, per intere generazioni e per la mia generazione. Alto il senso civico a cui ci ha educati; esaltanti i suoi insegnamenti, maestro di vita tra i banchi di scuola, ma non solo. Chi non lo ha consultato per le tesi di laurea, per le ricerche? Lui ha saputo tradurre il senso e il significato delle tradizioni popolari: ha fatto nascere per esempio l’istituto delle tradizioni popolari. Ha realizzato anche l’illuminata idea del Centro studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria, istituito con apposita legge che porta la sua firma: tanti convegni, tanti dibattiti culturali, primeggiando sempre per cultura e conoscenza. Il suo amore per Squillace non si limita solo allo studio e alla divulgazione delle opere di Cassiodoro, ma ebbe modo di ispirarsi anche ad un altro figlio di Squillace che lui amava tanto, Guglielmo Pepe; e quindi, il Risorgimento italiano, di cui Pepe fu protagonista con i suoi valori e ideali, facendoci conoscere quanto Squillace fu protagonista nella storia del Risorgimento contanti altri suoi compatrioti, uno dei quali apparteneva proprio alla sua famiglia». Infine l’abbraccio ideale alle figlie Irene, Francesca, Betty, Cecilia, alla moglie donna Maria, alle sorelle donna Laura e Maresa. «Il nostro Guido – ha concluso – è stato grande anche perché voi lo avete supportato, incoraggiato e difeso nei momenti difficili. Guido Rhodio, sindaco per sempre!».
Carmela Commodaro