Nuova iniziativa didattica del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia dell’Università della Calabria che domani, sabato 27 maggio, nel giorno del centenario della nascita di don Lorenzo Milani, si recherà con una trentina di studenti e studentesse di Scienze dell’Educazione a Cinquefrondi per studiare i processi di rigenerazione urbana e riqualificazione culturale attivi nel paese della Piana di Gioia Tauro. Gli universitari dell’Unical, accompagnati dal docente titolare dell’insegnamento (unico in Italia con questa specificità formativa), Giancarlo Costabile, saranno accolti dal sindaco Michele Conia e dalla locale amministrazione nella sala consiliare del comune reggino. Il programma prevede la visita del Centro storico, Villa comunale e Mediateca, per poi concludersi nel Parco dedicato a Peppino Impastato, figura centrale dell’antimafia sociale meridionale e italiana. Il progetto di Pedagogia dell’Antimafia attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical ha organizzato in questi 12 anni di sperimentazione scientifico-didattica, senza alcun contributo pubblico e rifiutando i fondi di ricerca, 31 laboratori all’aperto che hanno toccato diverse realtà del Mezzogiorno a forte densità mafiosa: dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, da Palermo a Scampia. La prima attività di cittadinanza critica fuori dalle aule di Arcavacata è stata organizzata il 30 novembre 2011 presso il coordinamento di Libera per la Piana di Gioia Tauro a Polistena quando 70 universitari incontrarono don Pino Demasi, storico fondatore dell’associazione antimafia di Luigi Ciotti. I ragazzi dell’Unical (anche domani) viaggeranno gratis alla volta di Cinquefrondi per precisa volontà politica del loro docente che si è assunto totalmente l’onere dei costi dell’uscita didattica. «L’amministrazione di Michele Conia – dichiara Giancarlo Costabile – rappresenta un modello in Calabria e nel Mezzogiorno per quanto concerne le pratiche di rigenerazione urbana attraverso i servizi socio-educativi e culturali. Cinquefrondi è un incubatore di innovazione sociale che merita attenzione scientifica e considerazione politica. Per tali ragioni, stiamo studiando una convenzione quadro che possa legare in modo organico le nostre attività educative ai processi di cambiamento sociale in corso nella cittadina della Piana».