Alla vigilia dell’emanazione del nuovo Piano Sanitario Regionale e della riorganizzazione del sistema ospedaliero, intendo esprimere tutta la mia preoccupazione riguardo il futuro della medicina territoriale calabrese. Come fatto in altri presidi della nostra regione, oggi mi sono recato presso l’ospedale di Soverato per verificare in prima persona le condizioni della struttura. Il presidio ospedaliero soveratese, seppur tra mille difficoltà e in un regime di costante scarsità di risorse, ha sempre cercato di garantire l’erogazione dei servizi sanitari. In questo ospedale lavorano medici, infermieri, tecnici con grandi professionalità e competenze, e solo grazie ai loro sacrifici e alla loro dedizione che il sistema ancora non è collassato. Perché a mancare, spesso, non è la qualità delle prestazioni, ma un numero adeguato di risorse umane, di strumenti a disposizione, anche quelli basilari, di apparecchiature funzionanti. A volte è un problema reperire addirittura il materiale di uso quotidiano e diventa un problema effettuare anche un esame di routine. L’Ospedale di Soverato serve un bacino di 80.000 persone nelle stagioni fredde, per arrivare alla considerevole cifra dei potenziali 200.000 pazienti nei mesi estivi, cioè la popolazione di una cittadina medio-grande. E’ il momento di fare un salto in avanti: occorre procedere ad un potenziamento della struttura attraverso l’incremento del personale e delle risorse, così come delle strumentazioni a disposizione dei medici. Di riattivare il “punto nascite”, avviare le nuove sale operatorie già allestite da diversi mesi, ma incredibilmente mai attivate per la mancanza degli arredi. E così oggi si continua ad effettuare interventi in sale operatorie vecchie e non certamente corrispondenti agli standard della medicina chirurgica più aggiornata. E poi ammodernare reparti e ambulatori, ristrutturare il Pronto Soccorso, potenziandolo e dotandolo di una “camera calda”, riservata al transito esclusivo dei mezzi di soccorso in modo da consentire il trasbordo dei pazienti in una situazione di comfort termico, fino ai posti di terapia sub intensiva per i quali le attrezzature sono state diligentemente già acquistate e custodite in una stanza ma purtroppo inutilizzabili perché ancora non vi sono i locali adeguati dove installarle. Per comprendere il vero stato delle cose basti pensare che “i ferri” utilizzati nelle sale operatorie sono ancora quelli acquistati 20/30 anni fa e nonostante l’autorizzazione di acquistare i nuovi sia stata data nel 2019 a distanza di 4 anni deve essere ancora pubblicata la gara.
Bene ha fatto il Sindaco Daniele Vacca ad investire delle problematiche il commissario alla sanità e Presidente della Regione Roberto Occhiuto. Spero vivamente che l’impegno preso, e cioè quello di porre al più presto soluzioni ai problemi sollevati si concretizzi presto. Me lo auguro vivamente, sugli interventi da effettuare e sulle tempistiche non si possono accettare ulteriori ritardi. E’ fondamentale potenziare tutti i presidi territoriali della provincia di Catanzaro come quelli di Lamezia terme, Soverato, Soveria Mannelli, Chiaravalle. E questo discorso vale naturalmente anche per le altre province calabresi, in modo da rafforzare e potenziare la medicina territoriale e dare respiro ai grandi nosocomi dei capoluoghi di provincia. Come ho sempre fatto, dai banchi dell’opposizione in Consiglio Regionale svolgerò pienamente le mie funzioni di stimolo ed esortazione nei confronti della Giunta, tenendo sempre alta l’attenzione su argomenti fondamentali per i calabresi, come il sacrosanto diritto alla migliore sanità possibile.