In memoria di quanti sono morti in nome di un principio di libertà, il cavaliere Rocco Devito, già sindaco di Amaroni, ha deposto un omaggio floreale sotto il monumento dedicato ai caduti in guerra nel corso di una iniziativa da lui stesso posta in essere autonomamente ed a cui hanno preso parte alcune persone del luogo. Devito, nel suo breve discorso, ha ricordato, facendo riferimento alla guerra in Ucraina, che «mentre noi celebriamo il 25 aprile, la liberazione dal nazifascismo, il popolo di un’altra nazione si trova ancora a dover combattere in Europa per non vedere soffocata la propria sovranità, la propria libertà, da un altro regime autoritario». Poi ha messo in risalto che la libertà nella pace è un bene a cui deve tendere ogni popolo. «Eppure – ha aggiunto – ancor oggi esistono menti folli che nell’aggressione, nella prepotenza delle armi, nelle distruzioni, nelle torture e uccisioni di massa pretendono di fondare il proprio predominio e far passare il proprio nome alla storia. Anche noi sappiamo per dolorosa esperienza quanti lutti e pianti è costata una guerra e quali sacrifici e quanti altri morti la riconquista della perduta libertà. Celebrando il giorno della Liberazione e la memoria di quanti sono caduti per dare alle generazioni un futuro di libertà nella pace, noi intendiamo salvaguardare la nostra società dai disastri che comporta la negazione della libertà. La guerra si combatte anche con la cultura». Infine, Devito ha ricordato che il 25 aprile è stato dichiarato festa nazionale nel 1946 su proposta del presidente del Consiglio dell’epoca Alcide De Gasperi.
Carmela Commodaro

Indietro