Carissimi,

sento importante iniziare con voi il tempo favorevole che è la Quaresima, attraverso questo breve scritto, consapevole che camminare insieme anche in questo tratto dell’anno liturgico, porti alla nostra Chiesa diocesana quei frutti di Grazia di cui abbiamo bisogno.

Siamo introdotti in questo tempo santo attraverso l’austero rito delle ceneri, che ci ricorda che tutto passa e un giorno moriremo e che ci invita a convertire il nostro cuore al Vangelo di Gesù. La Comunità ecclesiale, assidua nella preghiera e nella carità operosa, intensifica in questo tempo il suo cammino di purificazione nello spirito, per attingere con maggiore abbondanza al Mistero della redenzione la vita nuova in Cristo Signore (cfr Prefazio I di Quaresima).

La vita dell’uomo porta con sé la tentazione della stanchezza, la nostra fede è soggetta ad affievolirsi, la nostra speranza è soggetta a decadere, il nostro amore ad intiepidirsi. Questo pericolo è grande, è il pericolo di dimenticarci della nostra dimensione spirituale, della nostra anima e con essa di Dio che è la sua vita e vivere così solo in una dimensione orizzontale, soffocando e frustrando tutti i nostri aneliti più profondi che salgono al cielo gemendo silenziosamente e invocando Dio, nostro unico cibo che solo può saziarci pienamente e darci pace vera e duratura.

Per questo la Chiesa ogni settimana si raduna alla Mensa Eucaristica dove si nutre di Dio, per non venire meno lungo la via (cf Mc 8,3). Ma il peso della vita è gravoso, le tentazioni sono pressanti e subdole, e noi siamo molto deboli, fragili e si possono insinuare nella nostra vita idee, valori, abitudini, comportamenti che, pian piano, ci allontanano da ciò che riceviamo dalla Mensa dell’Amore. Per questo ogni anno siamo invitati a fermarci, a prendere un po’ le distanze dalla nostra vita, per guardarla nella verità, a far silenzio e a interpellare fortemente il nostro cuore e ad ascoltare i suoi gemiti, a dar spazio al suo desiderio di Dio e di amarLo con tutto se stesso e in Lui tutto il resto: ecco perché la Quaresima! Perché possiamo fare, con Gesù, Pasqua da veri, autentici e rinnovati figli di Dio.

La dignità di figli ci è stata trasmessa nel giorno del nostro Battesimo, quando, divenuti partecipi della morte e risurrezione del Cristo, è iniziata per noi l’avventura gioiosa ed esaltante del discepolo. Il Battesimo non è un rito del passato, ma l’incontro con Cristo che informa tutta l’esistenza, dona la vita divina e chiama ad una conversione sincera, avviata e sostenuta dalla Grazia, che porti a raggiungere la statura adulta del Cristo.

Un nesso particolare lega quindi il Battesimo alla Quaresima come momento favorevole per sperimentare la Grazia che salva. I Padri del Concilio Vaticano II hanno richiamato tutti i Pastori della Chiesa ad utilizzare “più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale” (Sacrosanctum Concilium,109). Da sempre, infatti, la Chiesa associa la Veglia Pasquale alla celebrazione del Battesimo: in questo Sacramento si realizza quel grande mistero per cui l’uomo muore al peccato, è fatto partecipe della vita nuova in Cristo Risorto e riceve lo stesso Spirito di Dio che ha risuscitato Gesù dai morti (cfr Rm 8,11). Questo dono gratuito deve essere sempre ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d’oggi, è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo come un atto decisivo per tutta la loro esistenza.

Per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore – la festa più gioiosa e solenne di tutto l’Anno liturgico – che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio? Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, soprattutto del ciclo A che vivremo quest’anno, ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui. Accostiamoci dunque con grande devozione, con grande venerazione e amore alla Parola che ci viene offerta in questo tempo, perchè si risvegli in noi con potenza la grazia battesimale, suscitando nel nostro cuore un ardentissimo desiderio di vivere pienamente da figli di Dio.

Concludo con alcune indicazioni che, insieme alle iniziative tipiche della quaresima nelle nostre comunità, caratterizzeranno il nostro cammino diocesano:

  1. anche in questo tempo forte dovremo avere un’attenzione particolare verso i fratelli e le sorelle che sono in difficoltà. In avvento abbiamo raccolto offerte per una mensa diocesana per i poveri (€ 3505). La nostra quaresima di carità sarà destinata quest’anno ai terremotati della Turchia/Siria. Domenica 26 marzo (V di quaresima), raccoglieremo il frutto dei nostri piccoli sacrifici e della nostra generosità, per destinarlo alla Caritas Italiana con questa finalità;
  2. inoltre non dovrà cessare la nostra preghiera per invocare il dono della pace, in Ucraina e non solo. Venerdì 10 marzo in particolare, unendoci a tutte le altre comunità nel territorio nazionale, celebreremo l’Eucaristia in ogni parrocchia con questa intenzione, usando anche la preghiera dei fedeli che trovate allegata insieme al prezioso sussidio che l’Ufficio liturgico della Cei ha predisposto per accompagnare il nostro cammino in questo tempo di quaresima-pasqua.

Carissimi, iniziamo insieme, con fiducia, il cammino della Quaresima abbandonandoci docilmente alla forza rinnovatrice della Pasqua del Signore.

✠ Claudio, Arcivescovo

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