Giovedì 3 maggio alle ore 21,00, al teatro Comunale di Soverato andrà in scena “L’Uomo è Forte”, spettacolo liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Corrado Alvaro scritto nel 1938. Romanzo per molti, e a ragione, precursore di 1984 di George Orwell, lo spettacolo “L’Uomo è Forte” nasce dal desiderio della compagnia Officine Jonike Arti di continuare a veicolare l’opera del grande scrittore calabrese (tra le produzioni pregresse “Lunga Notte di Medea”), abbracciando la sfida creativa di trasporre e adattare il romanzo per il teatro. L’uomo è forte di Corrado Alvaro fu pubblicato da Bompiani dopo aver subito pressioni da parte della censura del regime fascista che oltre ad imporre il cambio del titolo (il titolo originale avrebbe dovuto essere “Paura sul mondo”) e il taglio di circa venti pagine, fece inserire una premessa che specificasse che la vicenda era ambientata in Russia. Ma quello che i censori del tempo non avevano capito era che il romanzo di Corrado Alvaro, anche se scritto dopo un suo viaggio nella Russia Sovietica e apparentemente ambientato in quel contesto, era frutto di una sua profonda riflessione sulla condizione di oppressione e pressione psicologica a cui è esposta l’umanità in ogni luogo e tempo quando impera un regime totalitario. Si, perché l’ambientazione del romanzo, scaturita certamente dalle esperienze alvariane di quegli anni, aldilà di particolari che possono far pensare a riferimenti precisi di città e periodi storici, ci rimanda in realtà a ogni regime che ha funestato e funesta la storia degli uomini, perché in ogni pagina de L’uomo è forte “corre un allarme, o peggio ancora un incubo, l’incombere di un pericolo, la persecuzione della libertà, una libertà che non è, si badi, il ‘privato’, ma il rapporto autentico, radicale, primigenio, con la vita”. L’uomo è Forte è una storia d’amore traviata dal sospetto, è anche la storia della natura umana che si mortifica e si annulla quando è permeata da ideologie dittatoriali e falsi credi, è l’annientamento dei sentimenti più puri perché fragili e facilmente plasmabili dal quel potere totalitario sottile e insinuoso, che non pretende genericamente sottomissione e obbedienza, ma aspira al dominio della sfera più intima delle persone, fino a plasmarne corpo, anima e coscienza. La regia è di Americo Melchionda, interpreti lpo stesso Melchionda con Maria Milasi, Kristina Mravcova, Marco Silani, Andrea Puglisi, Benedetta Nicoletti. Adattamento e Drammaturgia: Maria Milasi, Americo Melchionda, Emanuele Milasi. Scenografie: Gabriele Lazzaro Virginia Melis. Costumi: Maria Concetta Riso. Disegno Luci Enzo Panarelli. Audio Antonino Neri. Voci Off: Stefania De Cola (Olga); Alessandra Chiarello (Anna); Silvio Cacciatore (Portiere) e gli interpreti dello spettacolo.
Lo spettacolo è programmato nell’ambito DITECA Centro
– Distribuzione Teatro Centro Calabria, progetto sostenuto dalla Regione Calabria e gestito dalla Compagnia Porta Cenere diretta da Mario Massaro. La Direzione Artistica del progetto è di Dante de Rose e Marco Silani. Lo spettacolo è promosso nell’ambito delle iniziative teatrali e culturali del Comune di Soverato.