Dopo la seduta odierna in cui il consiglio comunale di Squillace ha approvato il bilancio di previsione 2022, il consigliere dell’opposizione Enzo Zofrea, che insieme agli altri due colleghi della minoranza non ha preso all’assemblea, sostiene che «la scelta fatta con i colleghi dell’opposizione, con i quali voglio ricordare rappresentiamo la maggioranza degli elettori squillacesi, di astenersi dal presenziare alle riunioni del Consiglio comunale, già ampiamente motivata, non corrisponde ad un disinteressamento alle questioni che il consiglio stesso affronta e diversamente non potrebbe essere. Una protesta verso i metodi vessatori della maggioranza a guida Muccari, non deve minimamente creare in chicchessia l’idea di un abbandono della funzione di rigoroso controllo che la maggioranza degli elettori ha affidato all’opposizione». «È tempo di bilanci – spiega Zofrea – in tutti i sensi, direi. Amministrare non è semplice, minuziose procedure, lungaggini burocratiche, cavilli e intoppi di vario genere rendono farraginosa e complicata quella che, altrimenti, dovrebbe essere un’esperienza entusiasmante. Tre anni di consiglio comunale mi hanno fatto comprendere che amministrare non è semplice e fare politica lo è ancora meno. Farlo per la collettività, avere un progetto e portarlo avanti a tutti i costi, non dormire la notte per pensare a come fare. Avere entusiasmo, quello che non ho mai visto in questa amministrazione che pure è composta da persone giovani, persone di esperienza, professionisti uomini e donne con un forte attaccamento al territorio. Mai ricordo di aver sentito un progetto presentato in questo consiglio con fervore, con sincero trasporto. Mai ho visto brillare gli occhi di qualcuno che proponeva qualsiasi attività per la città.». Enzo Zofrea così prosegue: «In questi tre anni ho visto un sindaco poco attento ed una squadra fin troppo allargata, perché lo sappiamo la maggioranza non è quella che è stata eletta tre anni fa. Una squadra sottomessa e pronta a seguirlo, senza nessun contraddittorio, poche iniziative, addirittura di qualche assessore o di qualche consigliere non ho mai sentito nemmeno la voce in consiglio comunale e il bilancio di previsione che ci avete sottoposto oggi è lo specchio di questa amministrazione pallida, timorosa, sommessa. Troppo poco si è fatto in termini di progettazione, di riqualificazione, di cura del verde, di attenzione ai servizi per le famiglie e per gli anziani. Se penso a quante cose fa un individuo medio in otto anni di vita e lo paragono a quanto fatto da questa amministrazione, non possono dire ancora no. No all’amministrazione che ha spento la luce nel centro storico, sia nel senso letterale del termine sia per la totale assenza di incentivi per la ripopolazione. No all’amministrazione del brutto. No all’amministrazione che ha rinunciato alla mensa e al trasporto scolastico, voltando le spalle alle famiglie e in particolare alle donne madri e lavoratrici che proprio nel periodo della pandemia avrebbero avuto bisogno di un maggiore supporto. No all’amministrazione che ha lasciato il cimitero in una situazione di totale degrado. No all’amministrazione comunale che all’ultimo momento ha messo su un programma estivo rabberciato alla meno peggio, in un territorio in cui il turismo potrebbe dare lavoro e sviluppo quantomeno nei mesi di maggiore richiamo. No all’amministrazione dell’ ordinario presentato come straordinario. No all’amministrazione comunale che mai ha avuto un progetto per questa città e questo bilancio ci dice che non ce l’ha nemmeno per i prossimi tre anni. No all’amministrazione delle prepotenza, delle inesattezze e della confusione». «Certo amministrare è difficile – continua il consigliere Zofrea – l’ho detto in premessa e lo ribadisco. Ma questo non può e non deve essere il capro espiatorio per l’immobilismo a cui abbiamo assistito in questi anni. Ora ci accingiamo ad una stagione nuova per la nostra città e mi voglio rivolgere a tutti voi, persone indubbiamente legate a questa città. Mi rivolgo a chi come me porta a compimento la prima esperienza in consiglio comunale e ai veterani di questo luogo. E lo faccio non come consigliere comunale, perché lo so che in questo caso le mie parole cadrebbero nel vuoto. Lo faccio come cittadino squillacese che vive profondamente questo territorio e che in questo territorio investe lavoro e risorse. Squillace ha bisogno di vita, aspirazioni e progettualità, uscendo dalle pastoie del palo della luce davanti casa. Squillace ha bisogno di un ritorno alla politica, quella vera che animava la nostra cittadina facendone un faro per l’intera Calabria, ormai spento dai pateracchi del civismo qualunquista. Diamo a Squillace quello che merita, diamo vita e cuore al centro storico, diamo bellezza e vivibilità al quartiere marino, diamo servizi e attenzione a Fiasco Baldaia. Non è facile farlo ma esistono forza, entusiasmo e competenze per fare quanto necessario. Impegnatevi davvero, perché allo stato attuale, continuando così, non verrete ricordati come bravi amministratori».
Carmela Commodaro

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