Accolto da padre Giovanni Loria e dalla consigliera comunale delegata alla Cultura, Pina Rizzo, il docente piemontese di Storia contemporanea ha voluto sapere tutto dei tanti progetti in cantiere che esprimono l’immutata e straordinaria vitalità del sito religioso
“Un posto straordinario”. Non ha nascosto il suo entusiasmo il professore Bruno Maida, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Torino. Da “turista” in Calabria ha voluto visitare il Convento dei padri Cappuccini di Chiaravalle Centrale. E ne è rimasto affascinato. Accolto dal guardiano del Convento, padre Giovanni Loria, e dalla consigliera comunale di Chiaravalle delegata alla Cultura, Pina Rizzo, l’ospite (autore di importanti monografie, saggi e pubblicazioni) si è immerso nella storia e nella particolare atmosfera, carica di profonda spiritualità, dell’importante sito religioso, la cui fondazione viene attestata tra il 1576 e il 1594. Oltre quattrocento anni di ininterrotta presenza della famiglia francescana nella città delle Preserre, nonostante le due brevi soppressioni del 1811 (napoleonica) e del 1860 (post unitaria) che non hanno mai reciso il solido legame tra la comunità chiaravallese e i confratelli cappuccini. Già sede di Noviziato e di Studentato, il Convento di Chiaravalle rimane uno tra i più importanti della Provincia Monastica. Oggetto di notevoli, recenti lavori di restauro, a breve dovrebbe concludersi anche il consolidamento dell’imponente campanile (sul lato destro della chiesa, misura ben 27 metri di altezza e 2,50 di larghezza), restituendo allo sguardo la classica “cartolina” che da tanti anni fa bella mostra di sé sull’orizzonte delle colline chiaravallesi. La chiesa, il chiostro, la biblioteca, il giardino: il professore Maida, con i suoi accompagnatori, si è intrattenuto a lungo negli ambienti e nelle sale, ammirandone le ricche testimonianze storiche e artistiche custodite nei secoli, dai frati, con fede, cura e dedizione. Particolarmente prezioso il patrimonio culturale librario, in fase di catalogazione, che verrà presto allocato in nuovi scaffali più comodi anche per rendere pubblica la fruizione dei testi. Numerosi i progetti in cantiere che esprimono l’immutata e straordinaria vitalità del Convento.