“Grave violazione di legge” la contestazione all’iter di approvazione del progetto della superstrada  formalizzata da  Francesco Maida, Fortunato Drosi, Vittoria Corasaniti e Pietro Curatola

“Ritiro dell’atto o scioglimento del consiglio comunale”. E’ quanto chiede al Prefetto di Catanzaro la minoranza consiliare di Satriano, avverso la delibera di consiglio comunale n. 21 del 18 luglio scorso, riferita all’approvazione in aula del nuovo, discusso progetto della Trasversale delle Serre. “Grave ed ingiustificata violazione di legge” la contestazione, così formalizzata al Prefetto. Secondo Francesco Maida, Fortunato Drosi, Vittoria Corasaniti e Pietro Curatola “la natura dell’atto deliberativo comportava obblighi di astensione di alcuni consiglieri comunali, direttamente interessati dal progetto dell’opera indicata, quali titolari del diritto di proprietà o altra situazione reale, direttamente o per situazione di parentela o affinità entro il quarto grado, giusta disposizione normativa di cui all’art. 78, 2° comma, del Tuel”. “Tali obblighi di astensione dei consiglieri comunali – evidenziano gli scriventi – si sostanziano nel dovere di astenersi dal partecipare alla discussione e deliberazione di atti, riconducibili alla tipologia richiamata”. Astensione che è stata posta sotto una diversa ottica interpretativa da parte della maggioranza, pur in presenza di quattro consiglieri che, con distinte note protocollate il 14 luglio, “hanno segnalato di trovarsi, in ordine al presente punto, nella situazione di cui all’art. 78, 2°comma, del T.U.E.L, in merito ad alcune particelle interessate dal procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio”. “Lo svolgimento della vicenda – secondo l’opposizione consiliare – per come rappresentata non lascia margini di dubbio circa l’applicabilità della disposizione ex art. 78, 2° comma, del TUEL, al caso di specie, avendo i quattro consiglieri di maggioranza, volontariamente, depositato in data 14 luglio 2022, in data anteriore rispetto al consiglio, dichiarazione di incompatibilità”. In conclusione, le richieste al Prefetto: “In prima ipotesi, l’invito al consiglio comunale di ritiro dell’atto, affetto da illegittimità ed in caso di rifiuto o persistenza, avviare le procedure di legge per lo scioglimento del consiglio comunale”.

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