Per tutta la giornata di ieri, ne l quadrante jonico delle provinc e di Cosenza, Crotone e Catanzaro, a seguito di attività di verifica avviata dal Comando Legione Carabinieri “ Calabria ” , d’intesa con il Comando della Regione Carabinieri Forestale , è stata data esecuzione al l’operazione convenzionalmente denominata “ Deep 3 ” . Tale intervento ha costituito il completamento delle analoghe attività , che , nel bimestre scorso , ha nno interessato preliminarmente il settore tirrenico delle provinc e di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza e, in una seconda fase, l’intera provincia di Reggio Calabria. Come le richiamate operazioni, anche quella portata a termine ieri si è caratterizzata per l’accuratezza dei controlli realizzati al contrasto di gravi violazioni in materia ambientale. Un in tervento complesso nel suo insieme, in materia ambientale , è stato quell o che ha visto l’impiego coordinato e simultaneo d i squadre congiunte di Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale e per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare , affiancat e , per la perlustrazione di aree impervie e acquitrinose, da Squadre O perative dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto aereo dell’ 8° Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia , nonché specialistico dei Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Cosenza, Crotone e Catanzaro . Tanto premesso, rispetto alle precedenti, la peculiarità dell’operazione “ Deep 3 ” è stata quella di focalizzare l’azione di controllo eminentemente sulle attività produttive insistenti in prossimità di aree umide, fiumi, torrenti e canali di scolo, poste tanto all’interno quanto in prossimità de i 250 chilometri di costa centro – settentrionale jonica della Regione. Più di sessanta gli obiettivi oggetto di controllo. L’intervento, condotto dai Carabinieri, è stato particolarmente indirizzato alla prevenzione e al contrasto dell’inquinamento ambientale, mediante azioni utili a conoscere e valutare il fenomeno in ambito regionale e, nel contempo, valorizzare le funzioni di polizia ambientale affidate in ambito nazionale all’Arma dei Carabinieri , espresse , in particolar modo , dalle sue componenti specializzate e dal l’intero comparto Forestale. Tutto, in considerazione del fondamentale presupposto che l a salvaguardia dell’ambiente rimane uno dei principali obiettivi nazionali ed europei, tanto da essere destinataria di rilevanti risorse e finanziamenti anche nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il fenomeno del degrado e dell’inquinamento ambientale di acque e suolo ha, infatti, ripercussioni estremamente negative sull’intera società per i potenziali rischi alla salute umana e animale, per gli eco sistemi presenti sul territorio, su l sistema economico con particolar e riguardo al settore turistico . Fondamentale, inoltre, si è rilevato , in fase operativa, il supporto tecnico specializzato della Stazione Zoologica Anton Dohrn, guidata in Calabria dal Prof. Silvestro G RECO , ai fini del campionamento di acque reflue per intercettare eventuali flussi inquinanti e procedere a un’articolata analisi dei dati informativi raccolti nel corso dei vari servizi di controllo del territorio , finalizzati a individuare le fonti di potenziale inquinamento fluviale e marino nelle aree palustri e nei canali di scolo sia all’interno che in prossimità della costa. Il monitoraggio è stato pertanto esteso alle attività produttive e ai bacini idrici lungo il lo ro naturale percorso , per poi procedere alla campionatura di acque e terriccio , sottoposti a successiva analisi in laboratorio , per individuare la tipologia di eventuali prodotti chimici inquinanti. Nel medesimo contesto operativo , i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria hanno eseguito perlustrazioni in territorio impervio , risalendo alcuni corsi d’acqua , tra i quali i torrenti “ Passovecchio ” , “ Lipuda ” e “ Tacina ” , che sfociano in provincia di Crotone. Tale attività si è rivelata indispensabile nell’eventualità che alcune aziende, distanti anche centinaia di metri dal torrente, attraverso tubazioni abusive , potessero sversare liquami direttamente ne i citati alvei fluviali. Successivamente, la procedura di verifica sarà ulteriormente approfondita mediante il confronto delle analisi chimico – biologiche eseguite sui campioni prelevati e l’eventuale corrispondenza con i residui prodotti dalle attività , che possono aver determinato la contaminazione . Nell’ambito dell’operazione, che ha avuto un forte impatto sia sul piano preventivo che repressivo , sono : a. state nel complesso controllate circa 50 attività produttive ( 3 ditte di autospurgo , 11 autolavaggi, 6 cementifici, 5 caseifici, 11 aziende agricole e zootecniche, 4 aziende agro alimentari, 4 lavanderie industriali, 4 aziende chimiche e di produzione di manufatti per l’utilizzo dei prodotti chimici ) ; b. stati deferiti in stato di libertà i titolari di 6 autolavaggi , 3 caseifici , 3 cementifici , 1 azienda agricola , 1 azienda zootecnica , 1 cantiere navale , 1 mercatino dell’usato e 1 esercizio adibito a meccanico , a vario titolo , per “ gestione dei rifiuti non autorizzata ”, “ scarico di acque reflue non autorizzato ”, “ smaltimento illecito dei rifiuti ”, “ sversamento non autorizzato di liquami derivati dalla produzione di latticini ”, “ scarico abusivo di siero caseario nell’alveo di un fiume ”, “ abbandono illecito di rifiuti ” e “ reati in mate ria edilizia ”; c. state elevate numerose sanzioni amministrative , per una cifra complessiva prossima ai 15.000,00 Euro , nei riguardi dei titolari di 1 azienda vitivinicola e allevamento zootecnico , 1 auto spurgo , 1 caseificio , 1 impianto di produzione di marmi , 1 autolavaggio , 1 cantiere navale e 1 azienda agricola , responsabili, a vario titolo, di “ mancato aggiornamento del registro di carico e scarico dei rifiuti ”, “ mancata tenuta del registro sul luogo di produzione dei rifiuti ” e “ omessa tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti ”, nonché per “ omessa iscrizione all’anagrafe canina ”; d. stati sequestrati penalmente o amministrativamente gli impianti di scarico di 1 cantiere navale e di 1 cementificio, 5 are e di complessivi 600 mq. adibite ad autolavaggi e 1 fabbricato di 140 mq. adoperato come officina meccanica, nonché circa 500 mc. di rifiuti speciali illecitamente stoccati ; e. stati, inoltre, eseguiti 12 campionamenti di acque fluviali e reflue in aree esterne ad aziende, che saranno oggetto di più approfondite analisi per vagliarne l’impatto ambientale. L’impegno dell’Arma dei Carabinieri nella Regione Calabria proseguirà a protezione dell’ambiente e della natura non solo nel contrasto all’inquinamento acqueo , ma anche nella lotta ad ogni forma di violazione dell’habitat naturale dal suolo all’aria, dai centri urbani alle foreste.