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Donazione della statua della Madonna della Catena alla parrocchia S. Nicola. L’evento si svolge domenica 1 maggio a Squillace Lido. Ci sarà la processione con la statua dalla chiesetta alla parrocchia. La statua sarà benedetta ed esposta alla venerazione in chiesa dopo che è stata interessata da un importante lavoro di restauro. La processione si svolgerà alle 10.15 e la messa inizierà alle 11 nella chiesa con benedizione della statua e supplica alla Madonna della Catena.
La tradizione orale tramanda che nei secoli passati esisteva a Squillace un qualche culto per la Madonna della Catena legato al periodo in cui la città e i paesi limitrofi del golfo erano devastati dai saraceni e dalle incursioni turchesche, al punto che il toponimo “Catena”, che denomina il vasto fondo alla marina, sia derivato proprio da questi antichi e dolorosi avvenimenti.
Il culto si esprimeva nella raffigurazione di uno schiavo incatenato ai piedi della Vergine, atto ad implorare lo scioglimento delle catene, simbolo della piaga della schiavitù che colpiva sia cristiani quanto i musulmani., immagine peraltro riprodotta dalla statua che si venera a Squillace Lido e che è stata realizza dagli scultori statuari di Lecce.
Con l’avvento dei Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e la conseguente cacciata dei saraceni e della pirateria turca, si determinò una situazione di tranquillità in Calabria e sulle nostre coste, a tal punto che il culto alla Vergine venne meno progressivamente in gran parte del Meridione e anche a Squillace. La ripresa di tale culto tuttavia a Squillace avvenne nel 1929, in seguito alla più intensa e moderna valorizzazione agricola del vasto fondo della “Catena”, operata dal nuovo proprietario il barone avvocato Benedetto Marincola che lo aveva ereditato da antiche famiglie squillacesi.
Intanto, il regime fascista aveva ritenuto necessario ed aveva organizzato servizi più confacenti e dignitosi per il gruppo di famiglie che abitavano le case sparse di quel fondo e dei feudi confinanti del “Principe” e del “Governatore”, nonché per le famiglie dei ferrovieri che prestavano servizio alla stazione delle Ferrovie dello Stato, sorta nella seconda metà dell’Ottocento.
In questo quadro sorse la prima scuola rurale “La Catena” dell’Opera Nazionale Balilla, ospitata proprio nel caseggiato costeggiante il rettifilo della strada che da Squillace conduce verso la stazione ferroviaria e verso Catanzaro.
Qui s’innesta la decisione del barone Marincola di costruire una cappella-oratorio per assicurare l’assistenza religiosa a quelle famiglie e ai viandanti, e per la riproposizione del culto per la Madonna della Catena in quelle contrade.
La piccola chiesa venne benedetta e inaugurata dal vescovo di Squillace mons. Giovanni Fiorentini, il 23 maggio 1929 con una suggestiva cerimonia riportata succintamente dal Bollettino Ufficiale della Diocesi di quell’anno: “II giorno 23 maggio 1929 alle ore 10 S. E. Rev.ma Mons. Arcivescovo recavasi al fondo Catena del signor Barone Avv. Benedetto Marincola per benedire il nuovo oratorio pubblico eretto sulla via che dalla stazione di Squillace conduce alla città. Vi furono diverse Messe, la comunione alle piccole italiane e ai balilla ben preparati da quell’insegnante elementare (Maria Carolina Silvi), la benedizione della bandiera scolastica, l’amministrazione della cresima, canti in onore di Maria SS. Il che tutto fé riuscire una graziosa festa di campagna del bel mese di maggio. Lo stesso Barone Marincola esprimeva poi cosi la sua riconoscenza al Ven. Mons. Arcivescovo”.
Il nuovo e popoloso quartiere di Squillace, sviluppatosi negli ultimi decenni, ha ripreso l’antica devozione dei padri e si ritrova – come qualche anno fa grazie all’iniziativa di padre Piero Puglisi – intorno alla bella immagine della Madonna della Catena che venera con particolare attaccamento e intensa devozione. Grazie a Rossella Pungillo per le foto.
Carmela Commodaro

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