Oggi, Domenica delle Palme, S.E. Mons. Claudio Maniago ha dato inizio alla Settimana Santa, cuore di tutto l’anno liturgico. In questo giorno, la Chiesa commemora Cristo Signore che entra in Gerusalemme per portare a compimento il suo mistero pasquale. Dopo aver benedetto i rami di ulivo e di palma dal sagrato della Chiesa del “Monte dei Morti” di Catanzaro, l’Arcivescovo si è recato in processione per le vie del centro storico verso la Basilica “Maria SS. Immacolata”, dove ha presieduto la Celebrazione Eucaristica con la proclamazione del racconto della Passione del Signore. “La Pasqua di quest’anno – ha sottolineato Mons. Maniago nell’omelia – è un dono prezioso che riceviamo e di cui la nostra vita ha grande bisogno. Ci troviamo ad affrontare difficoltà, fatiche, prove e mai come quest’anno la Pasqua viene in un momento in cui, se da una parte si nota una solidarietà comunitaria, dall’altra assistiamo ad un nuovo conflitto violento, disumano, che porta soltanto distruzione, morte, sofferenza, divisione! Non c’è un solo frutto buono, non c’è una ragione per giustificare quello che sta avvenendo”. “E allora – ha continuato l’Arcivescovo – ecco il messaggio forte di questa Domenica della Palme: dolore, ma anche gioia! Infatti, la liturgia da una parte ci comunica la sofferenza della passione e morte di Gesù in croce, dall’altra, invece, la gioia dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Gesù fa liberare un puledro ed entra trionfalmente a Gerusalemme, con semplicità: sappiamo bene che un animale legato è costretto ad una vita che non è la sua. La Pasqua del Signore verrà quest’anno a liberarci, a darci una nuova energia per creare qualcosa di buono! Chiediamo di essere liberati da questa angoscia che ci opprime”. “Dolore e gioia: è il messaggio di questa settimana che vivremo attraverso i riti della devozione popolare che torna a manifestarsi; ma noi dobbiamo farci condurre per mano, per scorgere una fiducia in più: la fiducia che viene dal Signore! Dobbiamo impegnarci nel nostro quotidiano a vivere una umanità di pace: siamo tutti nella stessa barca, come ci ricorda più volte il Santo Padre Francesco!”. “Sperimentiamo, con Pietro che rinnega Gesù, la nostra fragilità – ha concluso Mons. Maniago –, ma, soprattutto, cogliamo lo sguardo di Gesù che comprende e accoglie con misericordia. E con il ladrone pentito dobbiamo avere l’ambizione di essere e di sentirci vicini al Signore, di stare con Lui! Questo è quello che la nostra fede ci invita a fare in questa settimana per vivere le difficoltà del nostro tempo con uno spirito nuovo!”.