Una situazione che la senatrice del Gruppo Misto, Bianca Laura Granato, aveva denunciato sin dal mese di febbraio, a poche settimane dall’aumento delle pensioni di invalidità stabilito due anni fa da una Sentenza della Corte Costituzionale. Tante famiglie con disabilità, infatti, in virtù di tale provvedimento si sono viste decurtare o addirittura azzerare il reddito di cittadinanza. Si tratta di una conseguenza della Legge del 2019 che fissò i criteri per percepire il reddito di cittadinanza e in merito a cui la senatrice Granato ha inoltrato una interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e il Ministro per le disabilità chiedendo interventi urgenti di supporto alle famiglie in difficoltà. “A partire dal 1° gennaio 2022 è stato previsto un aumento delle pensioni di invalidità civile, a seguito della sentenza 152 del 2020 della Corte Costituzionale, che aveva stabilito che si dovessero incrementare gli importi dei trattamenti pensionistici ad un livello minimo (da 285 euro a 651 euro) – si legge nella premessa –. Da quanto appreso dall’odierna interrogante, rientrando le pensioni predette nel calcolo del reddito familiare complessivo, l’aumento delle pensioni di invalidità civile ha determinato una significativa decurtazione,a volte fino alla decadenza, degli importi del reddito di cittadinanza,uno strumento fondamentale di sostegno alle famiglie più bisognose; ciò, dunque, ha causato estremi disagi nelle fasce delle popolazione più deboli e bisognose, in palese contrasto, peraltro, con le finalità di giustizia sociale delineate dal giudice costituzionale nella sentenza n. 152 del 2020”. Secondo quanto riportato nell’interrogazione della senatrice Granato, “la determinazione della rata mensile del reddito di cittadinanza viene calcolata in riferimento al reddito familiare complessivo, che ha compreso, secondo la più recente interpretazione fornita dall’Inps, anche i redditi derivanti dalle pensioni di invalidità civile; l’aumento degli importi di tali pensioni, dunque, ha determinato tagli, a volte drastici, agli importi legati alla corresponsione del reddito di cittadinanza, determinando un evidente corto circuito logico-giuridico”. Granato, quindi, chiede di sapere “se i ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quale sia la loro opinione al riguardo”, e se “non si intenda intervenire urgentemente, con atti di propria competenza, al fine di porre rimedio alla situazione descritta, che ha già causato numerosi disagi a famiglie in condizione di disagio economico e con uno o più componenti invalidi”.