Tante le testimonianze all’assemblea aperta convocata da Giovanni Sgrò. Presenti anche i deputati D’Ippolito e Parentela, sigle sindacali, sindaci, imprenditori e cittadini
Famiglie che non spendono, aziende che non investono, commercio stagnante, autotrasportatori in ginocchio e sindaci costretti a scegliere tra i servizi ai cittadini e la tenuta dei bilanci comunali. Sono le conseguenze drammatiche del caro energia sull’economia reale, emerse in tutta la loro gravità e urgenza nel corso dell’assemblea aperta che si è tenuta oggi a Montepaone Lido (Cz). Un incontro “di denuncia e di protesta, ma anche e soprattutto di confronto e di proposta” convocato dall’imprenditore Giovanni Sgrò. Al suo appello hanno risposto in tanti. C’erano i deputati Giuseppe D’Ippolito e Paolo Parentela. E poi i sindaci, in fascia tricolore, di Montepaone, Satriano, Chiaravalle, Argusto, Gagliato, Torre di Ruggiero, Cardinale, Cenadi, Olivadi, Centrache, San Vito, Davoli, Sant’Andrea, Gasperina, Palermiti, Vallefiorita, Stalettì e Serra San Bruno. E ancora Daniele Rossi (commissario straordinario della Camera di Commercio di Catanzaro), Vitaliano Mongiardo (Presidente Confesercenti Catanzaro), la sindacalista Caterina Vaiti (Cgil), Mimma Iannello (presidente regionale Federconsumatori), il prof. Vittorio Daniele (docente dell’Università Magna Graecia), Antonello Talerico (presidente dell’ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro). Numerosi anche gli imprenditori che hanno portato la loro testimonianza, da tutta la Calabria. Tra gli altri: Vincenzo La Monaca, Maurizio Aita, Leonardo Lago, Vito Santacroce. “I consumi sono fermi, il Paese si sta fermando, un territorio economicamente fragile come il nostro rischia il crollo definitivo” l’amara denuncia di Sgrò che ha ospitato i presenti all’interno di un capannone, lungo la via Nazionale. Qui doveva sorgere un nuovo supermercato dedicato al biologico, con interessanti prospettive di lavoro aperte e investimenti programmati da tempo, per svariate decine di migliaia di euro. “Tutto bloccato” ha raccontato l’imprenditore ai tanti giornalisti presenti.
Da inizio anno “oltre 40mila euro di costi in bolletta in più rispetto al 2021” lo hanno costretto a rivedere tutti i suoi progetti. Né va meglio negli altri settori commerciali e merceologici rappresentati dagli imprenditori intervenuti alla manifestazione: dall’abbigliamento al comparto florovivaistico, dall’ allevamento all’agricoltura, questi primi mesi dell’anno segnano un “profondo rosso”, con prospettive totalmente negative. Giudicate ancora “insufficienti” oltre che “tardive” le risorse stanziate dal Governo proprio ieri. Sul punto, il deputato Paolo Parentela ha illustrato la portata degli interventi in atto a sostegno di famiglie e imprese, manifestando, comunque, la volontà di portare le istanze ascoltate oggi a Montepaone all’attenzione del Parlamento. Il deputato Giuseppe D’Ippolito ha definito come “ulteriore opportunità da cogliere” quella delle comunità energetiche rinnovabili: associazioni tra cittadini, attività commerciali, autorità locali e imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Sul tema è in programma un convegno il 21 febbraio nella sala verde della cittadella regionale. Ma proprio sulle rinnovabili si è registrata la denuncia del sindaco di Chiaravalle, Domenico Donato, che ha sollevato il “paradosso di una regione che esporta il proprio surplus energetico, derivante dall’eolico e dall’idroelettrico, ma non ne trae nessun beneficio”. Sulla totale assenza di consiglieri regionali all’incontro di oggi si è, inoltre, concentrata una parte polemica degli interventi, sottolineando “una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini” che molti hanno giudicato come “l’ennesimo segnale di lontananza di una certa politica dalla vita vera”. Dalla protesta alla proposta, la giornata si è conclusa con la sottoscrizione di un documento unitario, contenente una serie di “azioni urgenti e immediatamente attuabili contro il caro energia”. “Credo ancora fortemente nella buona politica – ha concluso Sgrò, nel ringraziare tutti i presenti e in particolare tutti gli organi di stampa regionali e nazionali. – Ma se ci siamo dovuti mobilitare noi, sindaci e cittadini, per attirare l’attenzione su un problema così evidente, che si ripercuote su tutti i cittadini, forse c’è qualcosa che non va. Spero che questa nostra iniziativa possa contribuire a far cambiare le cose e, soprattutto, che riavvicini i territori, con i loro bisogni reali e concreti, ai centri decisionali”.