CATANZARO –. “I prezzi delle materie prime in Italia continuano ad aumentare. Un incremento che in Calabria pesa per 309 milioni di euro soprattutto sulle medie imprese di manifattura e costruzioni che rappresentano l’ossatura del nostro sistema economico. Dati, questi, già resi noti da associazioni di categoria, come Confindustria e Confartigianato Imprese, che attraverso il proprio Osservatorio aveva lanciato l’allarme già lo scorso mese di ottobre”. E’ quanto afferma Antonio Montuoro, presidente della Seconda commissione permanente del Consiglio regionale (Bilancio, Programmazione economica e Attività produttive, Affari dell’Unione europea e relazioni con l’Estero) che interviene in merito all’impatto negativo dei costi dell’energia e ai ritardi nella fornitura dei materiali che stanno ricadendo sui ritmi dei sistemi produttivi e sul lavoro anche in Calabria. “Questo è solo uno degli aspetti di una situazione emergenziale per migliaia di aziende che già sono alle prese con le conseguenze di due anni di pandemia – afferma ancora Montuoro -. Abbiamo il dovere di ragionare su misure concrete da mettere in campo per ovviare alla crisi, sollecitando il Governo nazionale ad adottare al più presto contromisure urgenti: se non si adottato adesso dei correttivi, molte di queste aziende saranno già chiuse prima dell’estate”. “Nelle ultime settimane l’aumento del gas ha toccato cifre inaudite – sottolinea ancora il presidente della Seconda commissione – parliamo di un incremento di circa il 280% rispetto allo stesso periodo del 2021: questo significa bollette salatissime, il 50% dei costi sostenuti dalle Aziende, molte delle quali già in crisi di liquidità, a cui si aggiunge il rincaro delle materie prime e dei trasporti. In questo giorni ho già raccolto la drammatica testimonianza e la preoccupazione di molti imprenditori in tutto il territorio calabrese che temono di non riuscire a sostenere i costi della produzione, con conseguenti ricadute sul mantenimento dei livelli di occupazione. Se non si blocca l’effetto domino delle negatività con interventi mirati, insomma, il mondo produttivo in una realtà fragile come quella calabrese rischia il tracollo. Il Governo nazionale ha adottato misure che hanno alleggerito l’impatto sulle famiglie e le piccole imprese, ma non basta: bisogna pensare a misure straordinarie sotto forme di ristori e agevolazioni fiscali, che vadano ad incidere soprattutto sul costo del lavoro. Un intervento che dovrebbe essere mirato, conseguente ad un monitoraggio delle peculiarità dei diversi sistemi economico-produttivi delle singole realtà – conclude – frutto di un attenta interlocuzione con le Regioni in modo da rendere i sostegni quanto più incisivi possibile. E bisogna farlo a più presto, prima che sia troppo tardi. L’auspicio è che la problematica sia approfondita al tavolo della riunione del Consiglio dei ministri di domani, quando si discuterà del nuovo decreto sostegni”.