Catanzaro, – Assunzioni di amici, rimborsi non spettanti, soldi sperperati. C’e’ tutto questo nell’inchiesta dei Carabinieri del nucleo investigativo di Catanzaro che hanno svelato una indebita gestione dei fondi per l’associazione “Calabresi nel mondo”, societa’ “in house” della Regione Calabria ora in liquidazione. Anziche’ tenere i rapporti tra i calabresi sparsi in ogni dove e la propria terra di origine, l’associazione sarebbe servita per sistemare gente e portare guadagni. Per questo un avviso di garanzia e’ stato notificato all’ex presidente della fondazione, il deputato uscente Giuseppe Galati, 57 anni, a Giuseppe Antonio Bianco, 67 anni, ex segretario della fondazione nonche’ per alcuni anni dirigente ad interim del settore Affari generali della Presidenza della Regione e direttore generale ora in pensione, e Mariangela Cairo, 48 anni, segretario generale della fondazione “I Sud del mondo” e collaboratrice della fondazione “Calabresi nel mondo”. Per loro la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto un sequestro preventivo di beni pari a 1.211.433,82 euro. In particolare, i beni sequestrati rispondono all’esigenza di recuperare le somme che sarebbero state distratte, in danno alla Regione Calabria. Nello specifico, 1.000.985,14 euro riguardano le retribuzioni pagate a venticinque dipendenti assunti “per mero favoritismo”, come evidenziato nel provvedimento; 200.469,08 euro sono somme corrisposte a Galati e Bianco e che non avrebbero dovuto essere pagate: 9.979,60 euro e’ la parte che riguarda la fittizia collaborazione con l’associazione “I Sud del mondo”. e prime due somme sono state sequestrate dai patrimoni di Galati e Bianco, l’ultima dai patrimoni di Galati e Cairo che avrebbero preso in fitto una sede a Roma. Galati e’ stato eletto deputato nella lista del Popolo delle liberta’ nelle elezioni del 2013, per transitare poi nel gruppo Noi con l’Italia. Alle sue spalle una lunga carriera politica con quattro legislature da deputato ed un’esperienza da sottosegretario.
L’inchiesta avrebbe evidenziato una gestione “clientelare” delle assunzioni, ma anche la violazione dello Statuto della fondazione, nella parte in cui prevedeva la gratuita’ degli incarichi di presidente. Lo Statuto sarebbe stato modificato mai stato trasmesso alla Regione Calabria per le opportune verifiche. Un terzo aspetto delle indagini riguarda il rapporto tra le due fondazioni interessate da indagini; “Calabresi nel mondo” e “I Sud del mondo”: di entrambe Galati e’ stato presidente di entrambe.
Galati e’ accusato di avere assunto venticinque collaboratori a soli “fini clientelari” come scrive il giudice per le indagini preliminari, con l’obiettivo di “mantenere ed incrementare il proprio bacino elettorale”. Per lui la procura aveva chiesto l’arresto. (AGI)