Un nuovo ruolo di carattere regionale ma che allo stesso tempo ha una ovvia dimensione nazionale è quello assunto da Ettore Allotta nominato  Osservatore della Legalità. Una nomina  voluta fortemente da Filippo Bertolami Avvocato e Dottore di ricerca in diritto amministrativo già Vice questore aggiunto della Polizia di Stato, Docente di diritto costituzionale italiano e comparato e Cultore di diritto regionale europeo, per le sue innate doti di combattente ( nel senso morale del termine ) e per la sua continua attività come  Segretario Generale Provinciale  del sindacato di Polizia P.N.F.D  della Polizia di Stato. Per il nuovo Osservatore della Legalità è quindi un impegno importante e di grande responsabilità che si aggiunge a quello di Presidente Regionale della Associazione Dipendenti Ministero dell’Interno.  L’Osservatore della legalità è composto da figure di grande esperienza come avvocati, socio-giuristi, mediatori, nonché appartenenti alle Forze armate e di polizia in servizio o quiescenza sul territorio il tutto per una reale tutela di chi vuole contrastare, insieme ad altri cittadini resilienti, il mancato rispetto di libertà, diritti fondamentali e doveri istituzionali inderogabili, contro ogni forma di discriminazione o abuso. I principali obiettivi che l’Osservatorio cercherà di raggiungere saranno quelli di far rispettare la Legalità e l’interesse generale attenzionando con grande impegno i cd settori sensibili da cui dipende l’equilibrio socio-economico (giustizia, pubblica sicurezza, sanità, istruzione, trasporti, banche, ambiente, lavoro, immigrazione, ecc.); nonché all’efficacia, efficienza ed economicità dei servizi pubblici, per contrastare “maladministration/malagestio” o peggio la corruzione, abusi, mobbing. Allotta – in qualità di Osservatore della Legalità Calabria – conclude sostenendo che “gli Osservatori della Legalità si concentreranno sulla tutela, soprattutto in caso di violazioni di diritti fondamentali e doveri inderogabili, rilevando, studiando e contrastando l’(in)sicurezza sociale mediante le segnalazioni di criticità dal territorio, da cui la difesa di cause ritenute ‘socialmente giuste e non temerarie’, per ingiustizie subite dalle cd vittime sociali danneggiate e discriminate, ma anche da rappresentanti delle Istituzioni che incontrino ostacoli per il raggiungimento del buon funzionamento della cosa pubblica”.

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