Una visione ampia dell’agricoltura e dell’agroalimentare calabrese, ma anche per rafforzare la sua identità di “forza sociale”, temi stringenti che riguardano la Calabria e i suoi cittadini sono stati rappresentati dalla Coldiretti Calabria che ha incontrato nelle propria sede regionale di Lamezia Terme i quattro candidati alla carica di Presidente della Regione nell’ordine: Amalia Bruni, Roberto Occhiuto, Mario Oliverio e Luigi De Magistris che sono stati sollecitati dal Presidente e Direttore di Coldiretti Calabria Franco Aceto e Francesco Cosentini e dal Delegato Regionale dei Giovani Enrico Parisi. Ampia ed interessata la partecipazione di dirigenti, soci, cittadini e vari ospiti. Tutti i candidati hanno commentato nei vari punti il documento predisposto da Coldiretti articolato in dieci punti “Le priorità di Coldiretti per l’agricoltura e l’agroalimentare che vogliamo” con proposte in particolare su: sburocratizzazione e semplificazione amministrativa, Piano di Sviluppo Rurale, Piano infrastrutturale, cibo e ristorazione pubblica, rilancio della multifunzionalità, mercati riservati alla vendita diretta, rifiuti e Tari, Consorzi di bonifica approvvigionamento idrico e tutela idraulica dei territori, fauna selvatica e ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole. La candidata Presidente del centrosinistra Amalia Bruni ha esordito esaltando le tante eccellenze calabresi, fra cui l’agricoltura e l’agroalimentare che rappresentano gli asset su cui puntare. “Le analisi e le proposte che mi sono state sottoposte – ha proseguito – sono condivisibili. Non prometto nulla se non il mio impegno forte e convinto, impegno a lavorare, a studiare e a trovare soluzioni condivise ai tanti problemi della nostra regione. Metto a servizio dei calabresi l’esperienza fin qui maturata nel mondo scientifico e che mi ha dato un valido metodo di lavoro. La sburocratizzazione e la semplificazione amministrativa – ha aggiunto -è sicuramente centrale e lo strumento che voi suggerite del “SuperCAA” è sicuramente da valorizzare nei termini della delega di funzioni oggi in capo alla pubblica amministrazione che possono essere trasferite, unitamente alle responsabilità, al privato che ha capacità e professionalità adeguate. Relativamente alla offerta di cibo calabrese e alle tipicità sarebbe auspicabile creare mercato sulla grande biodiversità che la nostra terra offre.” Roberto Occhiuto candidato alla massima carica della Regione per il Centrodestra ha accolto le proposte per snellire le procedure amministrative attraverso l’istituto della “delega” a specifiche articolazioni delle Organizzazioni di rappresentanza che intendono accettare questa sfida. “Se guardiamo ad esempi virtuosi di altre regioni italiane – ha chiarito -ci rendiamo conto che molto è stato già fatto e a noi resta da emulare quello che di buono è stato realizzato e che ha dato risultati. Replicando esempi virtuosi valorizziamo strumenti come il “SuperCAA” e le professionalità interne alle Organizzazioni. Il PSR è uno strumento importante per la crescita del comparto agricolo che deve trovare nell’esecuzione percorsi semplici e trasparenti condivisi, senza correre il rischio di incappare negli errori del passato. La proposta è di lavorare assiduamente insieme su progettualità convergenti. Potenziare la multifunzionalità significa incentivare il presidio del territorio, attraverso il coinvolgimento degli agricoltori, ma anche dei Consorzi di Bonifica e del loro autogoverno. Se sul territorio se c’è la presenza dell’uomo, con le produzioni agricole o con cantieri idraulico-forestali si contrastano gli incendi e il dissesto idrogeologico. È sorprendente che ancora nelle mense degli ospedali e delle scuole si stenti a trovare cibo a Km 0 e che non ci siano state politiche di incentivazione. Possono essere diverse le modalità per intervenire e sicuramente sosterremo il cibo calabrese. La pandemia ha riproposto scenari che ricordano le crisi postbelliche. Dopo le guerre ci sono sempre stati i prestiti di guerra. Oggi possiamo dire che stiamo uscendo dal periodo covid che è come una guerra e per questo sosterremo la proposta, che è in senato, di attivare linee di credito specifiche per l’agricoltura con periodo di ammortamento a 30 anni. Vi invito ha concluso – a costruire insieme una regione migliore e a stupire con le cose positive della Calabria che non ti aspetti!” Il candidato Presidente Mario Oliverio nel suo intervento ha dichiarato di non accettare che la Calabria sia trattata come una colonia e che dobbiamo contrastare il processo di dipendenza e colonizzazione che continua da troppo tempo. “Se questo non accade quasi quasi non serve parlare di nulla. Quello che sta accadendo sul Pnrr, che alloca risorse che dovevamo essere appannaggio per le regioni del sud alle ricche regioni del nord Italia è uno scandalo ed è una ulteriore conferma! Non possiamo più accettare – ha proseguito -gli ordini di scuderia dei partiti e le imposizioni dei governi, io non sono più disponibile, voglio battermi perché pretendo rispetto per la nostra Calabria. Sono un politico con una storia, legittimato dal consenso e autonomo rispetto a lobby nazionali e locali. Scendo in campo per seminare la cultura della dignità. È una scelta politica chiara! La ristrutturazione finanziaria è strategica. La pandemia ha accentuato le difficoltà che già c’erano, ma ha anche rimosso una serie di vincoli che in passato hanno rappresentato ostacoli insuperabili. Oggi c’è sicuramente la possibilità di avviare un nuovo percorso utilizzando virtuosamente gli spazi di rinegoziazione che si sono aperti per la crisi pandemica. Lo stesso vale anche per il PSR e per il POR che possono essere rinegoziati con l’Ue. L’Unione Europea – ha concluso – pretende dall’Italia la semplificazione amministrativa e la fa coincidere con le risorse del Pnrr. È una occasione da cogliere perché quello che è successo da noi negli anni, in termini di burocrazia, ha determinato la deresponsabilizzazione, ossia nessuno si prende più la briga di mettere una firma.” Il candidato alla Presidenza Luigi De Magistris ha esordito affermando che la Calabria è una regione affascinante e complessa. “L’ho ritrovata, nonostante tutti i problemi e gli ostacoli esistenti, cresciuta come imprese e qualità imprenditoriale. È, invece, peggiorata nelle politiche sui diritti primari: andando in giro mi chiedono l’acqua potabile, i depuratori che funzionino, la raccolta dei rifiuti più efficiente, una sanità che funzioni, finanziamenti pubblici come diritti e non come favori e tanto altro. Tutto questo nonostante siano stati spesi fiumi di danaro. La Calabria ha bisogno di politica per i diritti, per i servizi, che fornisca assistenza a chi investe e rimane sul territorio. Il vero problema, però, è la borghesia mafiosa. C’è l’interesse a mantenere questo status quo, la Calabria delle emergenze conviene a qualcuno, ma non conviene ai calabresi. I Consorzi di Bonifica devono essere gestiti dagli agricoltori, nel rispetto delle leggi e il pubblico deve collaborare e sostenerli. La gestione dell’acqua è sempre più strategica e deve essere garantita sempre da formule pubblico/privato, senza lasciare spazi aperti alle multinazionali che sicuramente non fanno gli interessi del territorio. L’agricoltura – ha proseguito – è uno dei punti di forza di questa terra, ma ha bisogno del sostegno della Regione. L’economia circolare che si deve sempre di più valorizzare è lo strumento che crea sviluppo e presidio del territorio. Quella delle nostre liste è un’offerta credibile perché non abbiamo mai governato in Calabria, a differenza di tutti gli altri, che hanno contribuito a portarla al punto in cui si trova. Siamo persone con una storia e valori sani, donne e uomini determinati per affrontare la situazione critica. Testimoniamo – ha concluso -con le nostre esperienze di vita onestà incorruttibilità e libertà, rispondiamo agli elettori e a nessun altro. Siamo coraggiosi, competenti e abbiamo passione. Un coro di condivisione delle nostre proposte – commenta in conclusione Franco Aceto– che tenacemente e con determinazione noi porteremo avanti misurandole con gli atti di governo che il Presidente che sarà eletto, la Giunta e il Consiglio Regionale faranno.

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