Il Consiglio della C.E.P. dell’Opera salesiana, ringrazia l’Amministrazione comunale per essersi resa disponibile a offrire gli spazi dell’ex Comac, il giorno 7 agosto 2021, per lo svolgimento di una attività di promozione umana e sociale organizzata dei ragazzi del nostro Centro giovanile.
Tuttavia, in ragione di alcune riflessioni fatte, il Consiglio ha stabilito di annullare la partecipazione a tale iniziativa. La decisione dell’Amministrazione, di patrocinare nei suddetti spazi la “ Festa della birra e street food”, dall’11 al 15 agosto è in contrasto con i principi educativi che, quotidianamente, ispirano il nostro agire a fianco dei più giovani.
Non abbiamo la pretesa di esprimere giudizi moralistici o colpevolizzanti nei confronti di alcuno, ma intendiamo manifestare la nostra disapprovazione verso tale scelta, perché è alta la preoccupazione per una piaga sociale da cui Soverato non è indenne : l’abuso di alcol da parte di adolescenti e giovani. Di recente l’Istituto superiore di sanità ha denunciato un altro degli effetti collaterali della pandemia: l’aumento del consumo di alcol, con tutte le problematiche legate ai suoi eccessi, specialmente tra i più giovani (la fascia più a rischio sono i minorenni, prevalentemente 16-17enni), le donne e gli anziani, le categorie più vulnerabili. Ma del resto conosciamo perfettamente la situazione della “movida soveratese “, che proprio in questi giorni ha registrato l’ennesimo tragico episodio, che vede coinvolto un ragazzo di 16 anni, giunto in ospedale in coma etilico.
Mancano i controlli, si tollera chi infrange il divieto di somministrare alcolici ai minorenni e, pare che la priorità sia quella di far aumentare gli introiti di esercenti che, a scapito dei più deboli, vìolano ogni principio di legalità. Viviamo una situazione allarmante e, ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità nei confronti di questi ragazzi.
Noi Salesiani e laici dell’ Opera di Soverato, con un impegno educativo costante e anche faticoso cerchiamo di accompagnarli nel loro percorso di vita. Numerose sono le sfide che ci interpellano e non ci consentono di rimanere inerti: è richiesta presenza, cura, testimonianza.
Siamo chiamati in quanto educatori a “ contrastare l’assimilazione passiva di modelli ampliamente divulgati e di superarne l’ inconsistenza promuovendo la capacità di pensare e l’ esercizio critico della ragione”.( CEI , Educare alla vita buona del Vangelo). Ma il nostro impegno e la nostra passione si scontrano con una realtà che, a volte, procede nella direzione opposta, vanificando, i nostri risultati. Per tutti questi motivi, riteniamo, inopportuna la scelta dell’Amministrazione di proporre la “Festa della birra”, soprattutto in questo momento storico, segnato dalla pandemia, che ha amplificato il senso di smarrimento nei più giovani, con conseguente aumento del consumo di alcol.
Il problema è complesso e, non si può rispondere con soluzioni semplici, magari ricorrendo a una giusta, ma non sufficiente ordinanza sindacale, che disponga il divieto di vendita di bevande contenute in bottiglie e bicchieri di vetro! Pertanto, diviene sempre più impellente, la necessità di mettere in atto percorsi alternativi, con l’obiettivo di informare, sensibilizzare e contrastare l’abuso di alcolici e superalcolici, promuovendo stili di vita più salutari , che tendano ad un utilizzo corretto del tempo libero destinato al divertimento. Ma siamo altrettanto convinti che, soltanto con una maggiore attenzione e con senso di responsabilità di tutta la comunità, potremo aiutare i nostri figli a prendersi cura delle loro vite e del loro benessere. Attraverso le fragilità e le inquietudini dei ragazzi e dei più deboli siamo tutti chiamati a riflettere per chiedere a noi stessi: “che adulti siamo?” e “quanto siamo credibili?”. Solo insieme, stringendo un patto educativo di corresponsabilità che veda coinvolti, famiglia scuola e istituzioni potremo sperimentare forme nuove di presenza nella città.
Presenza che si trasformi in impegno educativo e sociale al tempo stesso, che superi individualismi, ideologie di profitto e luoghi comuni, che prenda le distanze dall’ inerzia paralizzante o dalla generica e strumentale denuncia tesa a ottenere consensi senza indicare vie.
Un saluto cordiale
Consiglio della Comunità Educativa Pastorale