Torna in alto mare l’alleanza Pd-centrosinistra-M5S che in Calabria aveva portato, soltanto il 18 giugno scorso, all’indicazione dell’imprenditrice Maria Antonietta Ventura quale candidata dello schieramento. Con una mossa a sorpresa, giunta all’indomani di una riunione con le forze del centrosinistra che la sostengono, infatti, la Ventura ha annunciato un “passo di lato”. Scarne le motivazioni addotte per una scelta che terremota lo schieramento che ha già dovuto incassare un’analoga riposta dal primo candidato, il consigliere regionale dem Nicola Irto e che era giunto all’indicazione della presidente di Unicef Calabria e del Cda del Gruppo Ventura che opera nel settore dell’armamento ferroviario, dopo non poche tribolazioni e non senza polemiche. “Avevo deciso – afferma la Ventura in una nota – di raccogliere l’invito a candidarmi e condurre una battaglia fiera e leale, a viso aperto, con parole chiare e proposte concrete per ridare dignità alla Calabria e orgoglio ai calabresi. Preferisco però, con dolore, fare un passo di lato per evitare che vicende, che – lo sottolineo con forza – non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni che nulla avrebbero a che fare con il merito della campagna elettorale”. Il pensiero va poi alle “oltre 1.000 famiglie dei lavoratori diretti e indiretti relativi alle aziende del mio gruppo” che, dice, “ho la responsabilità di tutelare”. Quali siano le vicende di cui parla, però, non è chiaro, In giornata, in Calabria, si era diffusa la voce di una interdittiva antimafia che avrebbe colpito una delle aziende del gruppo. Voce che è rimasta tale, non avendo trovato conferme. Per annunciare il nome dell’imprenditrice, erano scesi in campo Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte, allora leader in pectore dei 5 Stelle. Sembrava la quadratura del cerchio, il raggiungimento di quell’accordo inseguito a livello nazionale ma che per le amministrative stentava a decollare. (ANSA)