Conclusione del mese mariano, ad Amaroni, nel giardino di Casa Maria, dove il parroco don Roberto Corapi ha saputo coinvolgere grandi e piccoli. Tutti lì per una celebrazione eucaristica dal sapore mariano. «Siamo figli di Maria – ha ribadito don Roberto- e dobbiamo essere la comunità del Magnificat, il canto di lode della Madonna. No ai cristiani che si lamentano, sì ai cristiani cattolici ottimisti che magnificano con la vita il Signore. Dobbiamo diventare sempre di più comunità del Magnificat, non comunità che si lamenta sempre, perché c’è Dio con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo». «Stasera – ha proseguito il giovane arciprete – noi vogliamo pregare Dio per la fine della pandemia, affinché ritorniamo alle relazioni e agli abbracci veri e sinceri. Come Maria noi tutti dobbiamo alzarci dal nostro posticino e andare, metterci in cammino per incontrare l’altro e amarlo così come è. La nostra vita con Maria deve essere una lode quotidiana a Dio nonostante le prove e le difficoltà. Nessuno ci potrà separare dall’amore per Cristo». Don Roberto per la prima volta ad Amaroni ha voluto raccogliere le letterine che ha fatto preparare ai bambini e le ha bruciate come preghiera che sale a Dio per mezzo di Maria. «È stato quello che ho fatto fin da piccolo nella mia Squillace – ha detto – ed è quello che ho trasmesso per 17 anni nella comunità di Stalettì. Ora il Signore Gesù mi ha voluto qui ad Amaroni e già sto assaporando la fede di questo popolo bello e accogliente. Io sono qui per servirlo nella gioia di Cristo con passione e amore per guidare le anime a Dio. Stasera devo ringraziare Dio per questa bellissima partecipazione di grandi e piccoli». Comunità religiosa e anche civile perché erano presenti il sindaco Gino Ruggiero e l’intera amministrazione comunale che stanno accompagnando don Roberto nella sua pastorale e guida saggia della “città del miele”; Chiesa, la sua, in uscita, sulle orme di Papa Francesco molto legato a lui e alla sua pastorale di azione, di incontro a 360 gradi che non risparmia nessuno.

Carmela Commodaro

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