ROMA – “Il CNR non può più rimanere senza presidente. Il termine perentorio con il quale si sarebbe dovuto procedere alla nomina di un nuovo presidente è scaduto il 31 gennaio scorso, per effetto di un emendamento a mia prima firma nel Decreto Legge 7 ottobre 2020 n. 125”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato. “Una situazione “allarmante ed insostenibile” quella del Consiglio nazionale delle Ricerche che per effetto del susseguirsi dei decreti Covid ha un presidente in regime di prorogatio nientemeno che dallo scorso febbraio 2020 – afferma la senatrice Granato -. Su questa vicenda ho posto l’attenzione con una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Università”. “L’atto di nomina del Presidente Massimo Inguscio, scelto dalla ministra Stefania Giannini, infatti è scaduto il 20 febbraio 2020. Tuttavia, a partire da tale data, non si è provveduto, da parte del titolare del dicastero dell’Università, alla nomina del nuovo presidente, nell’ambito dei nominativi proposti dal comitato di selezione, insediatosi nel dicembre 2019, per il prorogarsi dello stato di emergenza dovuto alla Pandemia – si legge ancora nella nota della senatrice Granato -. In seguito un’interpretazione particolarmente “elastica” degli uffici ministeriali, (nonostante un mio emendamento al Decreto Legge 7 ottobre nº 125 ponesse come termine perentorio per addivenire alla nuova nomina il 31 gennaio 2021), il ministro Manfredi aveva indicato all’ente vigilato la scadenza del mandato del Presidente Inguscio come ulteriormente differita al 14 febbraio 2021 (utilizzando, quindi, nuovamente, e per l’intero, i 45 di proroga previsti dagli articoli 2 e 3 del decreto-legge 293 del 1994), ignorando o fingendo di ignorare che il termine del 31 gennaio 2021 fosse perentorio, dunque non suscettibile di ulteriori differimenti”. “Tuttora, poiché superata da oltre due settimane anche la data del 14 febbraio , non si è ancora giunti alla nomina del successore e il Cnr, si trova in una situazione di totale paralisi, poiché l’ente si trova sprovvisto, attualmente, non solo del presidente ma anche del vice-presidente e di due consiglieri di amministrazione su cinque, ho richiesto all’attuale Ministro Messa che provveda immediatamente alla nomina di un commissario straordinario per garantire il funzionamento dell’Ente, nelle more dell’attuazione delle procedure di rinnovo degli organismi statutari – conclude Granato -. Ciò vale non solo per il CNR ma anche per gli altri Enti Pubblici di Ricerca che si trovano nelle medesime condizioni, impossibilitati quindi a qualsiasi atto funzionale all’assolvimento dei loro compiti”.