CATANZARO, – E’ accusato di associazione a delinquere aggravata dalle modalità mafiose Lorenzo Cesa, indagato nell’inchiesta della Dda di Catanzaro sulle cosche del crotonese. In particolare, Cesa, che all’epoca dei fatti, il 2017, era eurodeputato dell’Udc, d’intesa con Francesco Talarico – l’assessore regionale arrestato stamani nella stessa operazione e all’epoca segretario regionale dell’Udc della Calabria – avrebbe aiutato due imprenditori, indagati nella stessa inchiesta e ritenuti legati a cosche di ‘ndrangheta del crotonese e del reggino ad ottenere appalti nel settore della fornitura di materiali per l’antiinfortunistica. I due politici – scrivono i pm nel capo di imputazione – “avrebbero assicurato di intercedere con pubblici ufficiali in servizio presso enti pubblici ovvero con amministratori di società in house a livello nazionale (i cui enti o società avrebbero bandito gare di appalto per forniture di prodotti antinfortunistici ovvero di pulizie), nonché proponendosi di corrompere altri pubblici ufficiali preposti alle stazioni appaltanti ovvero, per le società in house, ai competenti uffici appalti”. Cesa, in particolare, scrivono i pm, “si impegnava ad appoggiare il gruppo per soddisfare le mire dei sodali nel campo degli appalti. Con le condotte in parola contribuivano a salvaguardare gli interessi delle compagini asso-ciativa di tipo ‘ndranghetistico di riferimento, in particolare le cosche dell’alto jonio catanzarese e del basso jonio crotonese”, cui era legato un altro indagato, Antonio Gallo, “e le cosche reggine” cui era legato un altro indagato, Antonino Pirrello. (ANSA).