La situazione sanitaria in Calabria storicamente già grave si è ulteriormente aggravata con la pandemia da coronavirus. Le cittadine e i cittadini vivono in un clima di grande incertezza e preoccupazione per il protrarsi della mancanza di una guida nella gestione della sanità. Di fatto, dopo tre nomine di commissari fallite, e conseguenti dimissioni in soli dieci giorni, sta venendo meno il dettato costituzionale che con l’art. 32 dovrebbe garantire il diritto alla salute ai due milioni di abitanti calabresi. Oggi, a fronte della nuova inchiesta giudiziaria e l’arresto del presidente del Consiglio regionale, la situazione rischia di provocare nuove difficoltà. E‘ necessario pertanto procedere subito alla nomina dei nuovi dirigenti con scelte lungimiranti basate esclusivamente sulle capacità e competenze manageriali.
Autonomia Differenziata
Considerato che, mentre il Paese è impegnato in ben altri problemi, immediati e di prospettiva, si torna di nuovo a parlare del “problema” delle “autonomie differenziate”, al punto da inserire il d.d.l. “Disposizioni di attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’art. 116, comma 3 Cost.” tra i disegni di legge collegati alla decisione di bilancio. Considerato altresì che ciò che sta avvenendo nel corso della pandemia, nel nostro Paese, come in altri, circa i rapporti tra Stato e Regioni, imporrebbe una riflessione approfondita sul reale significato dell’art. 5 della Costituzione, al fine di realizzare una reale e non divisiva collaborazione tra Stato e Regioni, nell’interesse complessivo della comunità Nazionale:
il Comitato Nazionale ANPI esprime, ancora una volta, il dissenso dell’ANPI rispetto ad ogni iniziativa che prospetti inammissibili differenziazioni all’interno del sistema delle Regioni, nonché la netta contrarietà dell’ANPI rispetto ad ogni forma di “autonomia differenziata”, che non farebbe che minare alle basi quella unità che è a fondamento del sistema Costituzionale e dei rapporti Stato-Regioni, in qualsiasi contesto, ma soprattutto in un momento in cui il Paese, a causa di serie e gravi emergenze sotto il profilo, sanitario, economico, e sociale, deve affrontare la situazione in piena unità, e al dì fuori ogni tipo di diseguaglianza, anche sul piano istituzionale, nell’esclusivo interesse della collettività nazionale.