ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato per la seconda volta la legge di bilancio da 38 miliardi chiamata a sostenere famiglie e imprese colpite dalla crisi innescata dalla pandemia. Dopo il via libera “salvo intese” del 18 ottobre, oggi la manovra è tornata in Cdm dove la bozza, apparsa per la prima volta tre giorni fa, è stata ulteriormente limata. Nei prossimi giorni il governo si riunirà ancora per varare la relazione che chiede un ulteriore scostamento di bilancio di circa 20 miliardi. Questo extra deficit, che inciderà sui conti del 2021, dovrà poi essere votato dalle Camere, probabilmente la settimana prossima. Nel corso dell’ultima capigruppo l’esecutivo giallorosso aveva indicato come data probabile il 25 novembre. Le risorse verranno utilizzate per un terzo decreto ristori che garantirà gli indennizzi ai settori non ancora coperti e servirà a rafforzare la dote stanziata dalla finanziaria (4 miliardi). Tra le novità della bozza della manovra discussa a Palazzo Chigi spicca il fondo per gli asili: 100 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023, 200 milioni nel 2024, 250 milioni per il 2025 e 300 milioni di euro annui a partire dal 2026. Slitta il federalismo fiscale: la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard del settore sanitario vengono rimandati dal 2021 al 2022. Il credito di imposta per le imprese nel Mezzogiorno è prorogato di un anno e sempre al Sud sono previste 2.800 assunzioni nelle amministrazioni per gestire e coordinare i fondi europei. Tra i 228 articoli ci sono diverse novità come la stabilizzazione di contratti a tempo determinato negli Uffici speciali per la ricostruzione post-sisma e l’assunzione all’Inps di 189 medici per le invalidità civile. Nasce inoltre il Fondo a sostegno dei ‘comuni marginali’ per combattere lo spopolamento. Nel pacchetto delle norme inserite tra ieri e oggi anche il fondo da 400 milioni per l’acquisto dei vaccini anti Covid e dei farmaci per la cura dei pazienti con il virus e 2 miliardi in più nel 2021 per l’edilizia sanitaria da utilizzare anche per la realizzazione delle Rsa. E’ invece saltata l’accisa al 25% sulle sigarette elettroniche. Infine, i rimborsi del ‘cashback’ per i consumatori che pagano con carte e bancomat saranno esentasse. Critici i sindacati della Funzione pubblica che giudicano insufficienti i soldi stanziati per il contratto e le assunzioni. La mobilitazione continua e ormai uno sciopero sembra inevitabile.