«Da oggi, nel nome tuo, Jole Santelli, questo grande palazzo è davvero e per sempre la casa di tutti calabresi».

Così, nel giorno della camera ardente allestita in Cittadella, il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, ha ricordato il presidente della Regione, Jole Santelli. Tallini ha sottolineato le capacità diplomatiche della prima donna alla guida della Calabria: «Jole, hai compiuto un vero e proprio miracolo, la tua più grande opera: quella di unire tutto il nostro popolo, cancellando d’un colpo divisioni e lacerazioni, contrapposizioni e conflitti». Il presidente Tallini ha proseguito descrivendo lo stato d’animo di una comunità intera: «Il dolore acuto e composto della nostra gente, dalle cime del Pollino al mare dello Stretto, è stato in grado di dare il senso dell’unità e dell’identità, quel senso che purtroppo troppo spesso è mancato, segnando negativamente la storia della Calabria. Non ci sono cosentini o catanzaresi, reggini, crotonesi e vibonesi a piangerti, amata presidente. Ci sono solo i calabresi, addolorati e uniti». «Jole – ha aggiunto Tallini – ci hai lasciato anche un altro messaggio, oltre a quello dell’unità e dell’orgoglio. Il tuo messaggio più alto è quello dell’amore per la nostra terra, che deve orientare le nostre vite e le nostre azioni sociali e politiche. Solo uno smisurato amore per la Calabria poteva consentirti di affrontare la difficilissima sfida del cambiamento della nostra regione, una sfida appena iniziata e spezzata da un destino crudele». In chiusura, da parte del presidente dell’assemblea calabrese, un elogio all’alto senso delle istituzioni del presidente Santelli e il saluto in suo onore: «In questi due giorni drammatici, in tanti in Calabria e in Italia hanno tessuto le tue lodi, Jole. Avevi un rispetto straordinario per le istituzioni. Mi avevi chiesto, non molto tempo fa, di spostare al nono piano di questo palazzo i gruppi consiliari, perché volevi avere un contatto più diretto con tutti consiglieri regionali, anche con quelli dell’opposizione. Avevi il senso della squadra, anche se sapevi che le decisioni più importanti andavano assunti in solitudine, la solitudine che accompagna tutti coloro che hanno grandi responsabilità. Nel darti, Jole, l’ultimo saluto, a nome del Consiglio regionale, sento di dirti che questi otto mesi della tua presidenza valgono quanto una legislatura, perché il tuo coraggio straordinario è servito a dimostrare che la Calabria può cambiare, che la Calabria non è quella delle cronache nere, che la Calabria è una perla del Mediterraneo, una terra piena di colori che può guardare con speranza al futuro. Ciao Jole, non ti dimenticheremo».

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