“Si e’ svolta, presso la sede della Provincia di Cosenza, una riunione tecnico/organizzativa sul tema dei test sierologici da sottoporre al personale docente e non della scuola. All’incontro era presente il dr Iacucci, Presidente Provinciale, il dr Corcioni, Presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza, i direttori dei Distretti sanitari dell’ASP ed il Direttore del Dipartimento Igiene Pubblica dr. Marino. Presenti i rappresentanti delle OO.SS. Fimmg e Smi”. Lo rende noto Paolo Guglielmelli, Segretario Organizzativo Regionale, Sindacato Medici Italiani (SMI) Calabria. “La riunione determinata dalla necessita’ di stabilire protocolli e percorsi condivisi- prosegue Giglielmelli- ha messo in evidenza innanzitutto la non obbligatorieta’ dell’adesione sia del docente che del medico di medicina generale. I responsabili sindacali, hanno espresso la volonta’ di principio a voler dare il proprio, volontario e gratuito, contributo alla esecuzione dei test, hanno evidenziato tutte le difficolta’ dell’operazione e cercato percorsi percorribili nei limiti contrattuali e di sicurezza degli operatori sanitari. Si e’ preso coscienza della volonta’ generale di trovare soluzioni che permettano l’esecuzione dei test nel rispetto della volonta’ e delle regole da adottare. Alla fine le determinazioni comuni hanno dato ampia possibilita’ di scelta per l’operazione congiunta per cui si e’ deciso che il medico che aderisce alla campagna ed intende eseguire i test nel proprio studio sara’ fornito, dai servizi ASP, dei kit e dei DPI necessari alla sicurezza dell’esecuzione dei test con la garanzia, da parte dell’ASP che, in caso di soggetto positivo riscontrato, verra’ effettuata sanificazione degli ambienti da parte del Dipartimento di Igiene. Il medico, inoltre, che non intende aderire alla campagna dovra’ in ogni caso comunicare l’elenco degli operatori della scuola, suoi pazienti, al Distretto di competenza. Resta l’obbligo, a fine campagna, di trasmettere i dati al sistema della tessera sanitaria”. “Nel caso in cui il medico aderisce ma non mette a disposizione il proprio studio potra’ effettuare i test, nei confronti dei suoi pazienti, in struttura pubblica sia essa dell’ASP (poliambulatori, poli sanitari, ecc.) o messa a disposizione dalla Provincia o dall’Istituto Regionale dell’Istruzione (istituti scolastici) previo coordinamento organizzativo”, continua il sindcalista del SMI. “Da parte delle organizzazioni sindacali, infine, si e’ voluto mettere in evidenza che questa organizzazione potra’ essere propedeutica all’effettuazione della vaccinazione antinfluenzale ed anti pneumococcica che, in relazione allo stato di pandemia, prevede una richiesta maggiore del fabbisogno storico annuale e dovra’ essere effettuata con criteri di sicurezza che non tutti gli studi di medicina generale potranno fornire”, conclude Guglielmelli. (Red/ Dire)