Quei giovani ammassati in fila sotto il sole sono l’immagine della sua incapacità organizzativa. E poi… discoteche chiuse e assembramenti al mercatino?”

“Una gestione fallimentare e confusionaria dell’emergenza”. L’affondo del leader politico di “Semplicemente Soverato”, Antonello Gagliardi, prende di mira il sindaco della cittadina jonica, Ernesto Alecci. Terreno di scontro, il recente “allarme” sui presunti contagi Covid in discoteca, successivamente rivelatosi, peraltro, del tutto infondato. “Purtroppo abbiamo visto tutti quei giovani ammassati uno sull’altro, in fila sotto il sole, in attesa di un tampone – scrive Gagliardi. – Mentre vanno elogiati tutti i volontari, gli operatori sanitari e le forze dell’ordine per il loro lavoro infaticabile, svolto anche in pieno Ferragosto, quelle scene denotano l’incapacità organizzativa messa in campo dal sindaco Alecci che, invece, quale massima autorità locale in tema di salute pubblica, avrebbe dovuto prendere in mano la situazione, ottimizzando il coordinamento con l’Asp e la Protezione Civile. Doveva essere lui a evitare quelle situazioni di caos (e di ulteriore rischio) per le centinaia di ragazzi in attesa di sottoporsi a test diagnostico. Oltre a ciò, la sua improvvisazione ha raggiunto il massimo con la decisione di chiudere le discoteche, lasciando, però, lo stesso giorno, svolgere regolarmente il mercatino settimanale all’aperto, con assembramenti in libertà e scarso uso delle mascherine”. Secondo Gagliardi “tutto si riduce alla prospettiva delle prossime e imminenti elezioni comunali, con un sindaco impegnato a non scontentare nessuno per chiare esigenze di consenso”. “Basti pensare – sottolinea l’ex consigliere comunale – agli ampliamenti senza distanziamento concessi a tutte le attività private, per pura gestione elettorale”. “Il Governo nazionale avrebbe dovuto prevedere simili situazioni – conclude Gagliardi – quando ha deciso di prorogare il mandato dei sindaci e dei consiglieri comunali fino al completamento delle operazioni elettorali rinviate a settembre per 1.184 comuni italiani. Non sarebbe stato meglio un commissario super-partes che accompagnasse gli enti fino alla data del voto? I funzionari di nomina prefettizia avrebbero messo al primo posto le direttive nazionali, senza deroghe e favoritismi clientelari”.

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