SQUILLACE – «Era nel desiderio del consiglio parrocchiale condividere questo momento con la comunità». Ha esordito così padre Piero Puglisi aprendo l’incontro svoltosi ieri sera a Squillace Lido, per presentare alla comunità il progetto del nuovo complesso parrocchiale della frazione Lido. Un incontro molto partecipato, in cui si è fatta subito notare l’assenza del sindaco e degli altri amministratori locali, mentre hanno presenziato i quattro consiglieri comunali dell’opposizione, Oldani Mesoraca, Enzo Zofrea, Anna Maria Mungo e Giuseppe Facciolo, sostanzialmente favorevoli all’opera. L’amministrazione, infatti, contesta la volumetria della nuova chiesa, quintuplicata rispetto all’attuale, e all’assenza di parcheggi previsti. Padre Piero ha spiegato che «avremmo voluto presentare il progetto in un clima di festa. È un sogno che si realizza. Il clima purtroppo non è sereno, sono sotto attacco personale. Ma questo non è un fatto personale. È una scelta fatta con la parrocchia. La chiesa deve unire, non dividere. Una nuova chiesa che nasce non è solo un luogo per vivere la fede, ma un luogo di aggregazione per tutta la comunità. Qui non ci sono luoghi di aggregazione e la chiesa diventa luogo di condivisione, come sta accadendo con la struttura a tettoia che abbiamo realizzato: spazi che sono una risorsa per tutto il territorio per la crescita culturale, sociale e della persona». Padre Piero ha chiarito che tutta la piazza, tutto lo spazio sarà riqualificato. «Una crescita per tutti – ha aggiunto – un sogno seguito da 25 anni. La chiesa attuale non è sicura strutturalmente. Ci sono oltre due milioni di euro di finanziamento da parte della Cei che sono un’opportunità. Davanti ad un decreto di finanziamento della Cei non abbiamo alternativa: si rischia di perdere la somma. L’intervento che sarà attuato darà lavoro a maestranze del posto e saranno coinvolti i ceramisti squillacesi. Non voglio fare guerra al sindaco o ai consiglieri contrari. Sono un uomo di Chiesa e voglio unità». L’ingegnere Antonio Marasco, uno dei progettisti del gruppo Ave, ha illustrato a grandi linee il progetto. «La Cei – ha detto – per la costruzione di una nuova chiesa ha scelto Squillace e questo è un dono a cui non si può rinunciare. Il progetto è il frutto di cinque anni di lavoro. Dopo alcuni progetti che non hanno trovato il favore della Cei, è stato scelto quello attuale. Non stiamo costruendo una moschea, non un edificio che va a devastare l’ambiente. L’impatto sarà positivo, ci sarà il verde, spazi di parcheggio, punti di aggregazione». Marasco ha poi mostrato le slide con le immagini di come verrà la chiesa all’interno, l’aula di culto, la cappella feriale, gli uffici parrocchiali. Ed anche il palazzone adiacente alla chiesa verrà ristrutturato totalmente. Dopo il dibattito cui hanno preso parte Sandro Mauro, del circolo locale di Fdi, il consigliere Oldani Mesoraca, il parroco di Squillace don Enzo Iezzi e un membro del consiglio pastorale parrocchiale, si è deciso di dare vita ad un comitato per la chiesa con il fine di interfacciarsi con gli amministratori comunali per trovare una soluzione ed evitare di perdere il finanziamento.
Carmela Commodaro