Diciotto persone sono state denunciate dai carabinieri in provincia di Reggio Calabria per irregolarita’ nelle procedure di attestazione per l’ottenimento del reddito di cittadinanza. L’operazione – denominata Dike ed eseguita nei Comuni di Varapodio, Giffone, Molochio, San Martino di Taurianova, Cittanova e Cinquefrondi della Piana di Gioia Tauro – ha messo in luce l’assegnazione del contributo del sussidio ottenuto con false certificazioni con un danno erariale complessivo stimato in circa 50mila euro.
I carabinieri hanno segnalato le irregolarita’ all’Autorita’ giudiziaria di Palmi, diretta dal procuratore capo Ottavio Sferlazza e ai competenti uffici dell’Inps, che hanno interrotto l’elargizione del sussidio. Diverse sono state le irregolarita’ emerse dagli accertamenti: cittadini che svolgevano lavoro “in nero” in bar, ristoranti, cantieri edili, saloni di parrucchiere, un pregiudicato che ha falsificato il proprio domicilio, un uomo che ha dichiarato la residenza in un rudere abbandonato, cittadini rumeni che hanno falsamente aumentato gli anni di residenza in Italia da 2 a 10, e la moglie di un uomo ristretto in carcere da 6 anni al regime del 41bis con condanna definitiva. (Mav/Dire)

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