SQUILLACE – Da Borgia giunge una specie di levata di scudi dopo che ieri il sindaco di Squillace Pasquale Muccari ha scritto alla collega borgese Elisabeth Sacco in merito al fatto che «l’amministrazione comunale squillacese ha in atti prove documentali che nel territorio di Borgia insistono aree di proprietà della città di Squillace ai sensi del decreto del commissario del re Angelo Masci datato 23 marzo 1811». Muccari ha invitato Sacco a non rilasciare certificati di destinazione urbanistica sulle aree gravate da usi civici attribuite al Comune di Squillace. La risposta della sindaca Sacco non si è lasciata attendere. «Pur consapevole della buona fede del mio collega – scrive la sindaca – come ho avuto modo di anticipare anche a lui telefonicamente, sarei stata un po’ più cauta prima di uscire su tutti i siti e avrei verificato presso i due archivi o uffici tecnici comunali tutti gli atti risalenti a ben due secoli fa, ivi comprese tutte le procedure messe in atto dall’Ente Opera Sila per la concessione e successiva definitiva cessione delle rispettive quote ai singoli conduttori. La notizia apparsa sui giornali ha suscitato preoccupazione tra i cittadini della frazione di Roccelletta e, al fine di tranquillizzare tutti loro e visti i buoni rapporti che i due comuni hanno da sempre intrattenuto, sarà mia cura chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico insieme al sindaco di Squillace ed agli uffici comunali e regionali competenti per verificare quanto dichiarato nella succitata nota e per ricondurre su un corretto binario il dialogo istituzionale tra gli enti coinvolti».
Carmela Commodaro