Il Coronavirus ha paralizzato l’intera filiera turistica, che genera circa il 13% del Pil italiano, il 15% dell’occupazione e 17 miliardi di euro di contributo al saldo attivo della bilancia commerciale.
Il segmento più colpito è quello della ricettività, con un crollo del giro d’affari di 13 miliardi nella prima metà del 2020. Per la Calabria il turismo rappresenta il 25 %del Pil, previsto un -30% di presenze straniere la prossima estate: numeri che rendono l’idea del disastro economico che ha colpito l’Italia e il territorio calabrese in particolare.
Alle problematiche già note da affrontare, si aggiunge un possibile ‘corridoio anti-Coronavirus’ immaginato da alcuni paesi europei per permettere ai turisti di trascorrere le vacanze estive nelle nazioni meno colpite dal Covid-19. L’idea è quella di favorire il turismo in determinate aree dell’Europa, a scapito dell’Italia e le altre nazioni più colpite dal Coronavirus.
Giuseppe Nucera de ‘La Calabria che vogliamo’ lancia l’allarme. Non c’è tempo da perdere, servono soluzioni immediate per evitare il tracollo del settore turistico. “Alcune nazioni europee si stanno organizzando, facendo una concorrenza spietata all’Italia. Dobbiamo muoverci subito e con decisioni forti, la Calabria può essere una delle mete più ambite dai turisti italiani e stranieri nell’estate 2020”.
L’ex Presidente di Confidustria Rc illustra nel dettaglio le proposte (già rese pubbliche nelle scorse settimane) che giovedi 7 maggio saranno alla base del dialogo con l’Assessore al Turismo della Regione Calabria Fausto Orsomarso.
“La legge charter va assolutamente rivista e rafforzata per l’anno 2020. Bisogna raddoppiare il contributo ai tour operator, portandolo al 50%, anche per i mesi di luglio ed agosto.
Inoltre -sottolinea Nucera- ai turisti che arrivano in Calabria con le loro automobili bisogna garantire buoni benzina, l’annullamento del pedaggio e la cancellazione della tassa di soggiorno. Agli stabilimenti balneari, considerato che le distanze di sicurezza interpersonale da rispettare, va consentito di poter aumentare lo spazio fronte mare a disposizione per la posa degli ombrelloni”.
L’ideatore de ‘La Calabria che vogliamo’ torna con forza sul concetto di reputazione e marketing territoriale, strumenti quantomai decisivi in un momento delicato come quello che non solo l’Italia ma anche il resto del mondo sta attraversando.
“La Regione Calabria deve agire in fretta, con campagne di comunicazione positiva in tutta Europa, che facciano ‘brillare’ il brand del nostro territorio al di fuori dei confini regionali.
E’ importante poter assicurare a chi arriverà in Calabria sicurezza e garanzie di tipo sanitario. Per questi motivi -conclude Nucera- è importante che la Regione Calabria si muova per prevenire qualsiasi tipo di problema, attrezzando poli sanitari adeguati per le esigenze dei turisti”.