SQUILLACE – Lo ha detto anche l’epidemiologo Pierluigi Lopalco: «Ci aspetta un’estate di sacrifici senza movida e lidi affollati. La parola d’ordine sarà: teniamo le distanze». Nei giorni scorsi abbiamo registrato il via libera della presidente della Regione Calabria all’allestimento dei lidi balneari, per cui da sabato scorso, previa richiesta al Prefetto, è possibile recarsi nelle aree interessate per svolgere interventi di manutenzione, sistemazione, pulizia, installazione e allestimenti delle spiagge, senza esecuzione di modifiche o nuove opere. Con l’emergenza sanitaria in atto, però, non è chiaro come, quando e se le spiagge potranno riaprire. Le imprese balneari e turistiche hanno bisogno di sostegno e di futuro. Intanto, si stanno studiando tutti i possibili sistemi per poter avviare la stagione balneare in sicurezza ed evitare assembramenti: dai box in plexiglass tra gli ombrelloni ai nastri o cordoli di delimitazione degli spazi, per garantire le distanze. Altro problema da affrontare è l’affollamento ai bar e ai ristoranti degli stessi stabilimenti balneari. C’è già chi pensa di adattare l’offerta al momento emergenziale, magari con il servizio in spiaggia e la consegna delle vivande direttamente all’ombrellone. Certo è che l’impatto economico sui bilanci degli imprenditori balneari sarà preoccupante. A Squillace, mèta turistica molto ambita sulla costa ionica, gli operatori turistici stanno cercando di organizzarsi, pur fra tante difficoltà. Tra i vari stabilimenti balneari presenti a Squillace Lido abbiamo raccolto la testimonianza di tre operatori. Al Lido Ulisse, l’imprenditore Franco Paonessa e il socio Leonardo Ponissi si stanno attrezzando per fare tutte le opere necessarie per poter partire, dopo aver deciso come devono muoversi in base agli spazi e alle direttive. «Siamo pronti a rispettare ogni regola – afferma Paonessa – e Leonardo è già pronto per aprire bar, ristorante e pizzeria; naturalmente aspetta disposizioni per quanto riguarda la gestione degli spazi. Sappiamo bene che questa stagione estiva è più importante di tutte le altre. Avevamo programmato tante iniziative, per esempio con i Lions Club, pensando ai diversamente abili, anziani, ai bambini. Avremmo voluto fare una manifestazione di apertura per dare gli ombrelloni gratis e per un certo periodo a queste persone che hanno difficoltà. Volevamo rifare la passerella fino al mare per le persone disabili». Per Franco Paonessa, «l’estate al mare è sinonimo di libertà, spensieratezza, riposo e di salute: spero che si possa trovare al mare la medicina per sconfiggere questo virus». Alba Napoli, invece, titolare dello storico “Lido di Squillace”, sta per iniziare la pulizia dello stabilimento e della spiaggia, dopo avere ricevuto le prime direttive dalla Fiba. «Lasceremo gli ombrelloni – dice – molto più distanziati. Niente spazi comuni, come le docce, e io penso anche a non fittare le cabine. Si userà solo attrezzatura facilmente disinfettabile». Aprire in queste condizioni, per Alba Napoli, è una grossa responsabilità, «perché se rimane un’apertura regionale cela si può fare, altrimenti mi sembra un suicidio. Non abbiamo ancora contezza di direttive specifiche, per esempio di fasce o turni come già proposto. Io, comunque, non adopererò attrezzature assurde come i box di plexiglass o altro materiale, non farò differenziazioni in base all’età: la mia clientela è piena di nonni che accompagnano i propri nipoti. Penso insomma sia un grosso azzardo aprire. A me sembra più una manovra per non aiutare gli imprenditori balneari. Ed aprire per poco tempo, con pochi ombrelloni, non è per nulla conveniente». Il Lido El Torito Beach, gestito da Domenico Vallone, infine, ha avviato i lavori di manutenzione, ma non avendo ricevuto alcuna direttiva particolareggiata, è in attesa di muoversi in base alle regole che saranno emanate. «L’unica cosa certa – sostiene Vallone – è che ho già ricevuto la richiesta del versamento del canone di concessione d’uso della spiaggia, per la prima volta in anticipo rispetto agli anni precedenti».
Carmela Commodaro