REGGIO CALABRIA – “Sono convinta che riusciremo a contenere il virus. Vedo le citta’ vuote e gente molto attenta.
Vedo persone che hanno compreso il pericolo. Dobbiamo essere contemporaneamente preparati anche a fronteggiare l’emergenza”. Lo ha detto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, intervenendo in Consiglio regionale per un’informativa sull’emergenza sanitaria.
“Ieri erano 351 i contagiati, al momento ne abbiamo altri dieci in piu'”, ha evidenziato Santelli spiegando che il dato ufficiale si avra’ nel pomeriggio in quanto “queste emergenze – ha precisato – si affrontano con pudore e sobrieta’ nella comunicazione”. “Oggi – ha continuato il presidente della Giunta regionale – siamo a 14 persone defunte. Abbiamo 23 ricoverati in terapia intensiva, 93 nei reparti. Sulla terapia intensiva, continuo a discutere con il Ministero della salute – ha sottolineato – perche’ continua a dire abbiamo 145 posti ma io continuo a ripetere che ne abbiamo 105 perche’ i restanti li hanno tagliati. Ne abbiamo recuperati altri, quindi adesso siamo a 139 posti di terapia intensiva. Al momento abbiamo 80 posti pronti a ricevere ventilatori. Dobbiamo arrivare almeno a 219 posti. Il numero completo sarebbe 300 ma dobbiamo procedere con gradualita’. Abbiamo 73 posti di pneumologia – ha proseguito – e 146 di malattie infettive. Abbiamo ritenuto di dare immediata risposta allestendo gli hub”.
“L’ospedale da campo e’ stato offerto alla regione come sperimentazione. Se la Protezione civile ce lo dara’ lo accoglieremo volentieri e sara’ un grande sollievo. La Regione non spendera’ un euro per l’ospedale da campo. In questo momento l’obiettivo e’ potenziare i tre hub e l’ospedale universitario. E’ prematuro aprire gli spoke ai casi Covid. Speriamo – ha aggiunto – che non serva mai”.
“Non e’ facile trovare i tamponi – ha spiegato ancora Santelli – perche’ il mercato e’ saturo. Non possiamo fare l’anarchia sanitaria. Abbiamo il protocollo che ci obbliga a tamponare esclusivamente i contatti diretti con il soggetto positivo. Da dieci giorni li facciamo anche agli operatori sanitari e abbiamo ampliato il numero dei tamponi”.
“Ho chiesto e continuo a chiedere – ha sottolineato Santelli – l’intervento dell’esercito, non per militarizzare ma perche’ i distretti li abbiamo e non capisco perche’ i militari non possano dare una mano”. “Devono mandarci – ha continuato – i ventilatori perche’ non li possiamo comprare. Soprattutto devono mandarci i dispositivi.
Posso assicurare che la Regione diffonde i dispositivi appena arrivano. Mi avevano detto che avrebbero mandato 23 mila mascherine. Ne sono arrivate 26 mila ma erano bandane e, anche se le mandiamo, non le vogliono. Mi e’ stato assicurato – ha specificato Santelli – che verranno inviate”.
“Non abbiamo certo la sanita’ della Lombardia – ha aggiunto -, una sanita’ in grado di reggere un urto forte. Avevamo il vantaggio di potere imparare dagli errori commessi e delle cose fatte bene dagli altri. Dobbiamo evitare il pericolo maggiore, quello dell’ospedalizzazione. Dobbiamo evitare che accada potenziando il piu’ possibile la prevenzione. Per questo ho adottato ordinanze molto forti, andando anche a volte contro la posizione del Governo. Non abbiamo contagi autoctoni”, ha poi evidenziato Santelli che, definendo il commissario Cotticelli “un interlocutore attento e disponibile”, si e’ soffermata anche sulla situazione generale della sanita’ calabrese: “C’e’ una filiera spesso ‘sballata’ perche’ in alcuni casi le Asp stanno andando un po’ per conto loro”. Per Santelli, dopo l’emergenza “ci sara’ una nuova Calabria.
Difficilmente riprenderemo le cose come le abbiamo lasciate. Ogni crisi ha anche una rinascita. Le risorse ci sono”, ha detto il presidente della Regione, evidenziando che bisogna “ragionare sulla Calabria del 2050 e non quella del millennio scorso. Sara’ una bella sfida”.  (ITALPRESS).

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