Impazza sui social, dove rimbalza grazie a un tweet di Salvini, un video con la puntata di Tgr Leonardo del 19 novembre 2015 che racconta dell’esperimento condotto in Cina su topi e pipistrelli per studiare un super virus polmonare. Il video ovviamente è da prendere con cautela, anche se le similitudini con quanto sta accadendo oggi nel mondo sono impressionanti. In particolare, si tratta della trasmissione condotta quattro anni fa dal giornalista Daniele Cerrato che, presentando il servizio di Maurizio Menicucci, spiegava come un gruppo di ricercatori cinesi avesse innestato una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars ricavato da topi per creare un super virus che, sebbene prodotto per motivi di studio, avrebbe potuto colpire l’uomo. “Resta chiuso nei laboratori, ovvio, serve solo per motivi di studio, ma vale la pena correre il rischio e creare una minaccia così grande solo per poterla esaminare?”, si chiedeva Cerrato lanciando il servizio. “Un gruppo di studiosi – spiegava nel servizio Menicucci – è riuscito a sviluppare una chimera, un organismo modificato innestando la proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli della specie piuttosto comune detta ‘naso a ferro di cavallo’ su un virus che provoca la sars, la polmonite acuta, anche se in forma non mortale, nei topi. Si sospettava che la proteina potesse rendere l’ibrido adatto a colpire l’uomo e l’esperimento lo ha confermato. E proprio questa molecola detta SHCO1414 che permette al coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie scatenando la sindrome. Secondo i ricercatori l’organismo originale, e a maggior ragione quello ingegnerizzato, può contagiare l’uomo direttamente dai pipistrelli senza passare per la specie intermedia come il topo ed è appunto questa eventualità a sollevare molte polemiche”. “Proprio un anno fa – proseguiva Menicucci – il governo Usa aveva sospeso i finanziamenti alle ricerche che puntavano a rendere i virus più contagiosi ma la moratoria non aveva fermato il lavoro dei cinesi sulla sars, che era già in fase avanzata e si riteneva non così pericoloso. Secondo una parte del mondo scientifico, infatti, non lo è. Le probabilità che il virus passi alla nostra specie sarebbero irrilevanti rispetto ai benefici. Un ragionamento che molti altri esperti bocciano: primo perché il rapporto tra rischio e beneficio è difficile da valutare e poi perché, specie di questi tempi, è più prudente, non mettere in circolazione organismi che possano sfuggire o essere sottratti al controllo dei laboratori”. (adnkronos)