Via libera nella notte dal Consiglio dei Ministri a un decreto che nell’ambito dell’emergenza Covid-19 mira a contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attivita’ giudiziaria e a potenziare il Servizio sanitario nazionale. Il provvedimento e’ stato proposto dal premier Giuseppe Conte e dai ministri della Giustizia Alfonso Bonafede e della Salute Roberto Speranza.
“Le norme in materia di amministrazione della giustizia mirano ad assicurarne continuita’ ed efficienza, fermo quanto gia’ previsto dal decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, e dai relativi decreti attuativi, dalle indicazioni igienico-sanitarie fornite dal Ministero della salute anche d’intesa con le Regioni, dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero della giustizia”, spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm. Il decreto, tra l’altro, prevede che, fino al 31 maggio 2020, i capi degli uffici giudiziari o, in alternativa, i presidenti titolari di sezione del Consiglio di Stato, il presidente del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana e i presidenti dei tribunali amministrativi regionali e delle relative sezioni staccate, sentiti l’autorita’ sanitaria regionale e il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, adottano le misure organizzative, anche relative alla trattazione degli affari giudiziari, necessarie a consentire il rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie adottate con i provvedimenti normativi e attuativi di contrasto alla diffusione del COVID-19, al fine di evitare assembramenti all’interno dell’ufficio giudiziario e contatti ravvicinati tra le persone”.
Sono previste, inoltre, specifiche norme per i procedimenti dinanzi alla Corte dei conti e per quelli dinanzi alle commissioni tributarie. In considerazione della necessita’ di riorganizzare le attivita’, il decreto prevede, dalla data di entrata in vigore, “l’applicazione per 15 giorni del regime di sospensione feriale”.

Indietro