Primo incontro tematico contro il razzismo dal titolo “La parola rende uguali”. Si è tenuto all’Itas Chimirri di Catanzaro. Hanno portato la loro testimonianza agli alunni della terza G e della prima D, presenti le docenti Impera e Mulè, i beneficiari del Siproimi “L’Approdo” di Girifalco, accompagnati da Francesco Lamanna, educatore di Fondazione Città Solidale Onlus, e da altri educatori operanti nel settore. Il progetto, elaborato e curato da Manuela Marchio, responsabile del centro progetti di Fondazione Città Solidale, è finanziato dalla Fondazione Migrantes e prevede la realizzazione di un percorso di formazione-informazione all’interno delle scuole di Catanzaro e provincia, mediante l’adozione di un approccio interculturale per favorire il confronto, la conoscenza del mondo dei migranti e la loro inclusione ed integrazione nel tessuto sociale. Il progetto nasce da una ricerca effettuata sul territorio sulla percentuale degli stranieri presenti nel territorio catanzarese. Nello specifico, gli stranieri residenti a Catanzaro al 1° gennaio 2018 sono 3.036 e rappresentano il 3,4% della popolazione residente. Su questa percentuale, la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 24,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (20,9%) e dall’Ucraina (9,3%). Nell’anno 2017-2018, secondo il dato previsionale fornito dal Miur, gli studenti e le studentesse di origine migratoria presenti nelle scuole italiane sono 757.571 (su un totale di popolazione scolastica pari a 7.757.849); nello specifico, nelle scuole del Catanzarese sono iscritti 2.296, di cui: 448 infanzia, 709 primaria, 460 media e 679 superiori. Gli stessi ragazzi frequentano i contesti di incontro pubblici, anche informali, quali comunità parrocchiali, associazioni quartiere, associazioni sportive. Proprio per tale motivo si è pensato di avviare un percorso di formazione nell’ambito dei contesti scolastici, nei quartieri, nelle comunità parrocchiali, per riuscire a sensibilizzare la comunità nel suo complesso, ad una maggiore attenzione al fenomeno migratorio, a prevenire fenomeni di esclusione razziale, a migliorare l’inserimento dei migranti creando un territorio fertile per l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione di persona appartenenti ad una realtà spesso vissuta come “Altra da noi”. I beneficiari del Siproimi di Girifalco hanno portato la testimonianza del loro vissuto: la condizione di vita precaria nel loro Paese, le situazioni difficili che hanno affrontato e il lungo e straziante viaggio che li ha condotti in Italia alla ricerca di una vita migliore. Il loro racconto ha commosso i presenti e stimolato la curiosità degli alunni e dei docenti dell’istituto che hanno sollevato molte questioni relative al superamento dei pregiudizi e alla lotta alla xenofobia. Grazie a questo incontro, incrociando il racconto di vita dell’altro, gli studenti hanno avuto una chiave di lettura nuova dell’alterità, vista non più come elemento divisorio ma come punto di connessione tra diverse culture, tradizioni e visioni del mondo, poiché è attraverso lo sguardo dell’altro che esperiamo la nostra soggettività, unica e irripetibile. In pratica, la paura del “diverso” si è trasformata in curiosità per ciò che è nuovo. Dunque, soltanto la conoscenza e l’incontro di altre culture può aiutarci nella lotta contro il razzismo.
Carmela Commodaro