IL NUCLEO DI POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CATANZARO E LA SEZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANZARO, ALIQUOTA GUARDIA DI FINANZA, HANNO DATO ESECUZIONE AD UN’ORDINANZA CAUTELARE DI APPLICAZIONE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI NEI CONFRONTI DI ARTURO SENATORE DI 53 ANNI DI SCALEA (CS), INDAGATO PER FALSITÀ MATERIALE ED ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE.
LA MISURA CAUTELARE – GIÀ ORIGINARIAMENTE EMESSA DAL GIP PRESSO IL TRIBUNALE DI LAGONEGRO (PZ) – È STATA SUCCESSIVAMENTE DISPOSTA DAL G.I.P. PRESSO IL TRIBUNALE DI CATANZARO, DR. ANTONIO BATTAGLIA, SU RICHIESTA DI QUESTA PROCURA DELLA REPUBBLICA, A CONCLUSIONE DELLE INDAGINI DIRETTE DAL SOSTITUTO PROCURATORE DOTT. PASQUALE MANDOLFINO, CON IL COORDINAMENTO DEL PROCURATORE AGGIUNTO DOTT. VINCENZO CAPOMOLLA E DEL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DOTT. NICOLA GRATTERI.
L’INDAGATO È RITENUTO RESPONSABILE, OLTRE CHE DEL REATO DI ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE LEGALE, DI AVER PRODOTTO UNA FALSA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO DI POTENZA CHE, ACCOGLIENDO L’IMPUGNAZIONE IN REALTÀ MAI PROPOSTA DAL FINTO AVVOCATO, ANNULLAVA IL FALLIMENTO DI UNA SOCIETÀ, CHE SI ERA RIVOLTA AL SEDICENTE LEGALE PER FARSI PATROCINARE.
TALE FALSO PROVVEDIMENTO ERA STATO ACCURATAMENTE E SCALTRAMENTE FORMATO DALL’INDAGATO CON L’INDICAZIONE DEI MAGISTRATI CHE EFFETTIVAMENTE COMPONGONO LA CORTE D’APPELLO, CON LE LORO FIRME FALSE, CON L’EMBLEMA DELLA REPUBBLICA ITALIANA E L’INTESTAZIONE DELL’UFFICIO GIUDIZIARIO ED ERA STATO INIZIALMENTE IDONEO A TRARRE IN INGANNO L’APPARATO GIUDIZIARIO, SALVO POI ESSERE SMASCHERATO ALL’ESITO DI CONTROLLI PIÙ APPROFONDITI SVOLTI CON L’AUSILIO DELLA GUARDIA DI FINANZA, DIRETTA DA QUESTO UFFICIO DI PROCURA.